Napoli, Lungomare Plastic Free: ' Se la sperimentazione funziona plastica usa e getta vietata in tutta la città'
Abbiamo intervistato Daniela Villani, delegata al mare della Giunta de Magistris, promotrice e grande sostenitrice dell'ordinanza che dal primo maggio vieta la plastica usa e getta sul lungomare partenopeo
18 April, 2019
A partire dal 1° maggio il lungomare di Napoli diventa “plastic free”. Il 27 marzo scorso il sindaco Luigi de Magistris ha infatti firmato l’ordinanza sindacale, frutto di un lavoro degli uffici comunali coordinato dalla delegata al mare Daniela Villani, che reca disposizioni per contrastare l'aumento dei rifiuti in plastica usa e getta tradizionale “tra le strade che costeggiano la linea di costa, anche per i terreni elevati sul mare, dalla località La Pietra alla località Pietrarsa”. Ce ne siamo già occupati più volte su Eco dalle Città, soprattutto perché a quanto ci risulta si tratta del primo provvedimento che vieta anche le bottiglie. Abbiamo intervistato Daniela Villani, promotrice dell’iniziativa.
Dottoressa Villani com’è nata l'ordinanza?
Negli ultimi due anni abbiamo notato un incremento drammatico di inquinamento da plastica sulle spiagge e sugli arenili, in cui gli oggetti principali erano soprattutto bottiglie, tappi e polistirolo. Un incremento davvero enorme.
Abbiamo quindi creato prima di tutto una squadra, una squadra del mare che lavorasse in armonia e che avesse come obiettivo principale quello della riduzione dei rifiuti plastici. La stessa squadra che sta lavorando ad un protocollo sulla pesca perché vogliamo arrivare anche noi a un salva mare napoletano.
Abbiamo inoltre istituito i cosiddetti “tavoli blu”, dove siedono di fianco a me come da delibera gli organi decisionali, quali la capitaneria di porto, l’autorità portuale, il servizio mare, la polizia ambientale, la guardia di finanza, associazioni e lidi balneari fake omega e poi ovviamente la città, che costituisce il nostro braccio armato per mettere in pratica questa politica.
Quindi non si tratta di un’ordinanza calata dall’alto da un momento all’altro. Abbiamo coordinato diversi tavoli, abbiamo incontrato tutti coloro che operano lungo la costa. Siamo la prima città capoluogo a fare un’ordinanza del genere, una cosa non da poco. E devo dire con grande felicità che ho riscontrato un’attenzione e una vera e propria predisposizione a tutto quello che si vuole fare. Non ho trovato pareri ostativi.
E non era scontato.
No assolutamente. È importante che le persone abbiano fiducia in chi sta portando avanti questa politica. Abbiamo inoltre coinvolto Legambiente e Mare Vivo, con cui già l’anno scorso avevamo fatto una campagna sulla necessità di ridurre la plastica in mare a partire dai gesti quotidiani, affiggendo cartelli in tutti i principali luoghi di frequentazione cittadina e turistica in cui il messaggio era “Non disperdere rifiuti, il mare inizia da qui”. Ad esempio nei bagni delle stazioni dell’aliscafo invitavamo a non buttare le lenti a contatto o i cotton fioc nel water. Cioè l’abc delle buone pratiche quotidiane. E quindi le persone hanno visto che c’era un vero impegno da parte nostra.
Anche i commercianti sono stati collaborativi quindi.
Sì perché sono stati informati fin dall’inizio, passo dopo passo. Ovviamente hanno tempo di smaltire le scorte del monouso. Ricordiamo poi che quest’ordinanza è un punto di partenza, perché si muove su una fascia territoriale che noi abbiamo indicato come lungo mare della città di Napoli, che occupa tutta la prima strada della linea di costa. Una volta che avremo registrato il risultato positivo, quindi dopo aver monitorato, fatto le multe lì dove ci dovessero essere irregolarità, fatta l’attività informativa in strada che farò personalmente con legambiente dal 2 maggio, sensibilizzando e informando anche sui prodotti alternativi alla plastica monouso, si farà Napoli Plastic Free con l’assessorato all’Ambiente che toglierà la plastica usa e getta in tutta la città.