Traffico, smog e cantieri interrotti: la mobilità nel nord milanese è un'emergenza ignorata
Presidio di Legambiente a Paderno Dugnano: “Riqualificare la rete stradale, terminare la Rho-Monza, estendere l’area B a tutta la metropoli unitamente al biglietto unico integrato”
«La situazione delle infrastrutture viabili della zona Nord di Milano è inaccettabile – dichiara Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – Siamo fortemente preoccupati per la possibile realizzazione di nuove strade e autostrade (Tangenziale Ovest Milano, Mantova Cremona, Vigevano Malpensa), senza che ci sia nessuna azione di cura e manutenzione di quelle esistenti: i cantieri interrotti della Rho-Monza e il degrado della superstrada Milano-Meda ne sono l’esempio. È una situazione che pregiudica la sicurezza e la salute dei cittadini e crea uno stato di degrado esteso, che coinvolge tutto il territorio del Nord Milano: stiamo circondando le nostre case di bruttezza e aria insalubre».
Per mantenere alta l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sulla sicurezza e la salute del territorio Legambiente Lombardia questa mattina alle 8.30 ha organizzato un blitz a Paderno Dugnano, alla confluenza di via Copernico con la rotonda di Viale Della Repubblicahttps://goo.gl/maps/xoRGwhydJkS2 al quale hanno partecipato rappresentanti dei circoli di Cormano, Bollate, Paderno Dugnano e Cusano Milanino. Si tratta della terza mobilitazione in due mesi, che vuole testimoniare la preoccupazione dei quartieri, delle persone e delle comunità locali. L’associazione ambientalista insiste in questa azione di protesta nella convinzione che ci sia bisogno di un intervento immediato per completare le strade interrotte, fare manutenzione alle grandi arterie di comunicazione e migliorare l’infrastruttura del trasposto pubblico.
«L’area a Nord di Milano è storicamente congestionata dal traffico - spiega Luigi Lunardi, presidente del circolo Legambiente di Paderno Dugnano - I problemi sono aumentati negli ultimi anni a causa dei lavori dell’autostrada Rho-Monza, che dovevano essere ultimati per Expo, ma i cui cantieri si sono fermati ormai da mesi, a seguito delle difficoltà economiche di una delle imprese appaltatrici che ha chiesto il concordato preventivo al Tribunale di Roma. Nonostante già all’epoca del progetto fossimo stati molto critici in particolare per l’impatto della strada a più corsie sul territorio, tanto che ne avevamo proposto l’interramento per il tratto tra Bollate, Paderno e Cormano, oggi è evidente che, per riorganizzare la mobilità dell’area metropolitana, è necessario il completamento quanto meno dei cantieri già aperti, che deturpano inutilmente il paesaggio e riversano migliaia di auto sulle strade dei paesi».
Anche questa volta il luogo scelto per l’azione di protesta è emblematico proprio della situazione di congestione insostenibile del traffico. Siamo in una situazione di emergenza che serve sbloccare urgentemente, eppure tutti i partiti a livello regionale non hanno fatto niente per risolvere il problema.L’associazione si unisce al malcontento dei cittadini che lamentano una condizione di immobilità e mancanza di informazioni da parte delle istituzioni sul futuro della mobilità in quest’area e l’assenza di un programma serio di rigenerazione della rete viaria. Ci si chiede, dunque, quanto durerà questa situazione?
A preoccupare è anche la pessima qualità dell’aria che i cittadini della zona respirano ormai da troppo tempo. Per mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico è necessario ripensare la mobilità su vasta scala, implementando un sistema più rigido di controllo del traffico al fine di impedire l’accesso a questi paesi in orari di maggior affluenza ed aree pedonali estese: «Cormano è un piccolo paese (4,45km2) soffocato dal passaggio dell’autostrada A4, della Milano-Meda, dell’ex Statale dei Giovi, della Bresso - Novate, della Rho-Monza: strade percorse ogni giorno da centinaia di migliaia di veicoli – dichiara Gianmario Ubbiali, presidente circolo di Cormano –. L’introduzione dell’Area B a Milano è stata una scelta coraggiosa del Comune, ma ora serve un passo ulteriore, ancor più incisivo, con l’estensione della Ztl che impedisce l’ingresso delle motorizzazioni più inquinanti a tutti i Comuni di fascia 1. Estendiamo l’area B a tutto il territorio di città metropolitana e sviluppiamo una politica di trasporto integrata».
Infine si deve al più presto adottare il biglietto unico integrato sempre per il territorio di Città metropolitana al fine di agevolare la mobilità circolare e trasversale. Purtroppo la Regione Lombardia ritarda l’adozione di questo provvedimento esclusivamente per motivi politici di contrasto con il Comune di Milano e Città Metropolitana. Legambiente ritiene sia un comportamento strumentale e contro gli interessi dei cittadini e delle famiglie e invita la Regione a sbloccare immediatamente la proposta normativa del trasporto.