Diffusi i dati CIAL 2018: riciclo oltre l’80% dell’immesso sul mercato e crescita in tutti i territori
I numeri presentati all’assemblea annuale 2018 delle 256 imprese consorziate a CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio - tenutasi a Milano lo scorso 10 maggio
13 May, 2019
Con 54.300 tonnellate di imballaggi in alluminio riciclate nel 2018, pari all’80,2% delle complessive 67.700 tonnellate immesse sul mercato - cui vanno aggiunte 4.300 tonnellate di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione - l’Italia si conferma anche per il 2018 Paese di eccellenza a livello europeo per quantità di alluminio riciclato prodotto.
Questi i numeri principali presentati all’assemblea annuale 2018 delle 256 imprese consorziate a CIAL – Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio tenutasi a Milano lo scorso 10 maggio.
Il risultato, vitale per un Paese la cui produzione di alluminio si basa al 100% sul riciclo, ha consentito di evitare emissioni serra pari a 403mila tonnellate di CO2 e risparmiare energia per oltre 173mila tonnellate equivalenti di petrolio, ed è stato reso possibile grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni.
In particolare, sono oggi oltre 5.200 i Comuni e 44 milioni i cittadini attivi nella raccolta differenziata dell’alluminio con cui CIAL collabora, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio nazionale.
Numeri che hanno consentito una crescita del 19% della raccolta differenziata gestita dal Consorzio nell’ultimo anno.
“Il conseguimento di una quota di riciclo dell’80% nel 2018 conferma come il sistema nazionale di gestione degli imballaggi in alluminio negli ultimi anni abbia raggiunto un livello di maturità e di efficienza tali da garantire, in futuro, incrementi qualitativi e quantitativi addizionali, specie nei territori con ulteriori margini di crescita” ha commentato il Presidente di CIAL Bruno Rea nel corso dell’Assemblea. “La consapevolezza che il processo di sviluppo è ormai irreversibile è data dal fatto che, seppur a macchia di leopardo, le principali regioni del Sud Italia registrano performance crescenti e, a breve, saranno in grado di ridurre il gap con le aree più mature”.
L’impegno di CIAL in questo senso prevede ormai da anni un supporto personalizzato che non si limita alla semplice erogazione di corrispettivi economici a fronte del materiale raccolto e conferito ma, piuttosto, a garantire l’individuazione delle migliori opzioni possibili per massimizzare il recupero dell’alluminio nei diversi contesti territoriali.
Sistemi premianti e incentivanti in funzione di crescenti livelli di quantità e qualità, supporto nell’adozione di nuove tecnologie per la selezione e soluzioni integrative della stessa raccolta differenziata per garantire la captazione di frazioni di materiale erroneamente conferite nel rifiuto indifferenziato, ma anche l’opzione di recupero della frazione alluminio dal sotto-vaglio degli impianti di selezione dei rifiuti da raccolta differenziata, sono alcune delle modalità con cui da anni CIAL opera per valorizzare l’impegno dei cittadini, dei Comuni e degli operatori.
“Un ulteriore elemento di soddisfazione e consapevolezza della bontà della linea d’azione intrapresa dal nostro Consorzio – prosegue Rea - è anche dato dal confronto con i livelli di riciclo conseguiti negli anni dagli altri Paesi dell’Unione Europea, con i quali da tempo ci confrontiamo e spesso collaboriamo condividendo anche progetti di ricerca e sviluppo. Un aspetto interessante da sottolineare a questo proposito è che, a differenza proprio degli altri Paesi, il sistema italiano è basato sulla raccolta e il recupero di tutte le tipologie di imballaggi e non solo su quelle più facilmente valorizzabili in termini economici. Questo è chiaramente un aspetto fondamentale che conferma la capacità del nostro sistema di coniugare al meglio l’efficienza economico-gestionale con la responsabilità socio-ambientale d’impresa”.