Mobilità in Italia: solo il 21% degli spostamenti con i mezzi pubblici, a farla da padrone è ancora l'auto privata
Questo uno dei dati più significativi illustrati martedì 25 giugno alla Camera dal presidente della Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Andrea Camanzi, nella sua Relazione annuale 2019. Incremento degli spostamenti in bici e a piedi ma non basta
26 June, 2019
Nel 2017 in Italia l’auto privata è stata utilizzata nel 57% degli spostamenti (pari a 20,7 milioni), mentre solo il 21% di essi (7,6 milioni di spostamenti) sono avvenuti utilizzando servizi di trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano, via strada e via ferrovia. Piuttosto forte è stato l’incremento degli spostamenti a piedi e in bicicletta: +8,6% nel periodo 2015-2017, registrando nel 2017 un numero di spostamenti pari a 6,9 milioni.
Questi alcuni dati illustrati martedì 25 giugno alla Camera dei deputati dal presidente della Autorità di regolazione dei trasporti (Art), Andrea Camanzi, nella sua Relazione annuale 2019.
“La diffusione delle tecnologie digitali non solo rafforza la domanda ma induce anche modificazioni dell’offerta dei servizi di trasporto, rende meno significative le segmentazioni dei mercati e trasforma i tradizionali modelli di concorrenza. Con la liberalizzazione, servizi pubblici di trasporto breitling replica e servizi a mercato coesisteranno in misura crescente”.
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario si è registrata
nel 2017 una leggera crescita nel segmento dei servizi soggetti ad obblighi di
servizio pubblico (pari a 29,8 miliardi di passeggeri/km), che sono aumentati
del 3% nel periodo 2014-2017.
Mentre per ciò che concerne la sharing mobility (carpooling, car-bike- e scootersharing) si registra un crescita media media del 17% all’anno, passando tra il 2015 e il 2017 da poco più di 260 a 357. Stando al Rapporto, il 28% della popolazione italiana, pari a circa 18,1 milioni, nel 2017 poteva usufruire di almeno uno dei servizi di mobilità condivisa. Nello stesso periodo il numero dei veicoli a zero emissioni è cresciuto di 3,5 volte passando da 620 mezzi nel 2015 a 2.200 nel 2017. Riguardo agli spostamenti intermodali, infine, la relativa quota, pur raddoppiata negli ultimi dieci anni, resta ancora marginale (4-5% nel 2017).