Targhe alterne, un esordio di fuoco
Catizzone: "Provvedimento pagliacciata, non mi adeguo" - da La Repubblica del 19.10.2005
19 October, 2005
Oggi si fermano le pari e domani le dispari. Saitta diffida Chieri, Chivasso e Nichelino che replica: "Ricorso al Tar"
Il primo cittadino del centro della prima cintura guidato dai Ds: "Mi spiegano di accettare e poi non multare nessuno"
PAOLO GRISERI
Scoppia la guerra delle targhe alterne. Il presidente della Provincia, Antonio Saitta, firma le lettere di diffida ai sindaci di Chivasso, Chieri e Nichelino che non vogliono adeguarsi al provvedimento. Il diessino Giuseppe Catizone, primo cittadino a Nichelino,replica watch replica duro: «Se arriverà la diffida faremo ricorso al Tar. Saitta non può criticare la Bresso e comportarsi con arroganza con i comuni. Quella delle targhe alterne è una pagliacciata e noi non la applicheremo».
A Torino e in altri sedici comuni circoleranno oggi solo le auto catalizzate con targa dispari. Il blocco per tutte le altre è dalle 8.30 alle 18. Domani circoleranno le auto con targa pari. Domenica a Torino nuovo provvedimento di blocco, dalle 10 alle 19, nel quadrilatero centrale. La prima domenica senz´auto della stagione sarà dedicata agli animali con manifestazioni canine in piazza Castello. La domenica successiva sarà il 27 novembre, mentre le targhe alterne dureranno fino al 26 gennaio ogni mercoledì e giovedì.
Con i provvedimenti di blocco tornano le polemiche. L´assessore Piras accusa i sindaci ribelli: «Pensano di vivere in una repubblica autonoma». Replica Catizone: «Siamo stufi di essere accusati ingiustamente. La Provincia pretende di imporci un blocco che non serve a nulla. Noi abbiamo chiuso alle auto non catalizzate un quarto dell´area cittadina e in tre anni tutto il territorio comunale sarà catalizzato. Questo vale per tutti, compresi i commercianti dei mercati che altri comuni coccolano. E poi è ora di finirla con l´ipocrisia». Quale ipocrisia? «Vuole sapere che cosa mi hanno detto in Provincia?». Sentiamo: «Che noi potevamo aderire e poi chiudere un occhio sui controlli come fanno tanti sindaci. Questo non lo farò mai. Invece di accusarci, la Provincia ci dica quanti controlli vengono fatti nei comuni. O ci spieghi quante verifiche sono state fatte dalle autorità provinciali sugli impianti di riscaldamento per i quali giungono nelle casse di Saitta 7 euro a caldaia. Ci dicano che fine hanno fatto quei soldi».