Arrivano a Roma le pillole di Ecofuturo per curare la febbre della terra
Le ecotecnologie saranno protagoniste il 3 ottobre a Roma. Il network di Ecofuturo incontra il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. 3 ottobre 2019, Roma ministero dell'Ambiente, ingresso Via Cristoforo Colombo 44
02 October, 2019
Giovedì 3 ottobre, gli esponenti di Ecofuturo terranno un convegno nazionale dal titolo “Le pillole di Ecofuturo per curare le febbre della Terra”. Il convegno si terrà dalle 10:00 alle 13:00 presso la Sala Auditorium del Ministero dell’Ambiente, in Via Cristoforo Colombo 44 Roma, alla presenza del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e del Presidente della Com missione Industria del Senato, Gianni Girotto. Per l’occasione, gli ecoinnovatori di Ecofuturo presenteranno una selezione ragionata di tecnologie per decarbonizzare il pianeta, efficaci, efficienti, rinnovabili e, soprattutto, sostenibili finanziariamente ed energeticamente. «Un’opportunità importante - afferma Fabio Roggiolani, cofondatore di Ecofuturo e fondatore di Ecquologia - per mettere in campo il grande patrimonio di idee e ecotecnologie costruito in sei edizioni del festival, insieme a una quantità sempre crescente di imprenditori lungimiranti e a ricercatori, scienziati ed ecologisti».
I cofondatori di Ecofuturo Festival, Fabio Roggiolani, Jacopo Fo e Michele Dotti, insieme al Direttore di Qualenergia Sergio Ferraris, introdurranno gli interventi dei singoli innovatori, che spazieranno nel nuovo universo della sostenibilità e dell’economia circolare. «Le tecnologie le abbiamo. - afferma Michele Dotti, EducAttore attivo nel campo della divulgazione ambientale - Ciò che è necessario fare è farle arrivare al mondo dei decisori economici e politici affinchè possano implementarle all'interno delle proprie decisioni». Il tutto in un quadro nel quale l'opinione pubblica è sempre più interessata a soluzioni circa il problema climatico e ambientale che si fa sempre più stringente nell’epoca attuale e nella società contemporanea. «Per risolvere problemi importanti come inquinamento dei mari dalla plastica, surriscaldamento globale ed esaurimento delle risorse non bastano solo belle parole e buoni propositi. afferma l'attore Jacopo Fo - servono soprattutto idee e azioni concrete, che siano economicamente ed ecologica-mente attuabili».
Le ecotecnolgie che saranno presentate risponderanno ad alcune esigenze ambientali del nostro paese, quali:
PLASTIC FREE
Approvazione di una legge pescatori/spazzini del mare, e posizionare in tutti i luoghi pubblici o privati dove oggi è presente uno o più distributori automatici di bottiglie a perdere un distributore di acqua fresca, gassata e naturale proveniente direttamente dalla rete pubblica.
EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI
Tra le tecnologie ammesse allo sgravio fiscale inserire il cappotto termico invisibile attuato con tecniche di insufflaggio che utilizzano prodotti di recupero della filiera dei rifiuti.
CO2 RINNOVABILE
Con tecniche di origine italiana è possibile recuperare la CO2 dai processi industriali e energetici, depurarla, liquefarla e renderla identica alla CO2 prelevata dal sottosuolo a un costo compatibile senza arrecare problemi economici.
DRAGAGGI E RIPASCIMENTI
Ecodragaggi a circuito chiuso e del ripascimento con sabbie selezionate da recupero dai dragaggi stessi delle spiagge in erosione è matura. Basta adottarla.
GREEN PORT E AUTOSTRADE DEL MARE
Rimettere al centro il mare con le strade e autostrade del mare, è più veloce ed ecologico oltre che infinitamente meno costoso rispetto a tutte le altre infrastrutture. Con il biometano si possono riconvertire oggi tutti i motori delle grandi e piccole navi, oltre a elettrificare quelle più piccole.
SBLOCCARE LA RICONVERSIONE DEGLI IMPIANTI DA BIOGAS ESISTENTI A BIOMETANO
Una misura urgente e semplicemente amministrativa può far partire l’agricoltura biologica /bioenergetica dei doppi raccolti e dello stoccaggio permanente nel suolo di quantità enormi di CO2.
LIBERARE LE RINNOVABILI
Senza una spinta dal ministero dell’Ambiente non uscirà la misura che aspettiamo e su cui abbiamo raccolto decine di migliaia di firme ovvero la libera vendita di energie rinnovabili nei sistemi di distribuzione chiusa per i privati e anche con lo scambio altrove per le amministrazioni pubbliche.
Senza lo scambio altrove i comuni non potranno utilizzare i tetti degli edifici scolastici per il fotovoltaico per alimentare le proprie reti d'illuminazione e i propri edifici, d’altronde senza questa misura sarà ben difficile riconvertire le scuole in project financing perché chiudono quando il sole è più produttivo.
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