Suk Torino. Luca Deri su spostamento mercato di libero scambio: 'Decisione della Giunta Appendino sbagliata nelle modalità e nei tempi'
Intervista di Eco dalle Città al presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, sul tema del mercato di libero scambio a nove mesi di distanza dalla decisione dell'Amministrazione comunale che ha deliberato lo spostamento del "suk" nell'area di via Carcano
03 October, 2019
“Penso che la decisione della Giunta Appendino sia stata sbagliata nelle modalità e nei tempi”. Esordisce così il presidente della Circoscrizione 7, Luca Deri, intervistato sul tema del mercato di libero scambio a nove mesi di distanza dalla decisione dell'Amministrazione comunale che ha deliberato lo spostamento del Barattolo nell'area di via Carcano.
Luca Deri ripercorre la storia: “Le attività del libero scambio nascono da lontano. A fine anni Novanta il centro-sinistra cercò di regolamentare un'attività che era nata spontaneamente a Borgo Dora ma che riprendeva la tradizione del Borgo in cui è nato il mercato degli stracci da fine '700. Oltre al mercato organizzato dall'Associazione Commercianti Balôn c'era di fatto un altro mercato abusivo su tutto il ponte Carpanini, lungo Dora Agrigento, parte della piazza di Borgo Dora e lungo Dora Napoli. In tutto c'erano circa 300-350 persone. Le soluzioni che si potevano mettere in campo erano due: prevedere un intervento delle forze dell'ordine o cercare in qualche modo di dare dignità a queste persone attraverso l'assegnazione di un'area. Il centro-sinistra optò per la seconda”.
“Questo fino a dicembre 2018, quando – continua il presidente della Circoscrizione 7 - la sindaca di Torino ha ritenuto che quella esperienza, sì faticosa, problematica e da migliorare, fosse da eliminare completamente e da esiliare in maniera coatta in via Carcano. È naturale, che questa decisione completamente sbagliata e non condivisa con nessuno, non ha fatto altro che trasformare un mercato che era regolare, in un grande mercato abusivo dove ogni settimana si aggiungono dei venditori abusivi”.
Fu una decisione a freddo quella della Giunta Appendino? “La vecchia delibera del 2017 – ricorda Deri - già prevedeva che il mercato si sarebbe stato spostato in via Carcano. Poi però non se ne era mai più saputo niente e nulla faceva presagire una situazione del genere. Secondo me, ribadisco, è una scelta sbagliata. Il Balôn ha quella connotazione: uno spazio dove al sabato puoi trovare questo tipo di mercato. Spostarlo altrove vuole dire in primis venir meno ad una tradizione consolidata da circa 200 anni. In secondo luogo, esiliare i poveri vicino al cimitero, per quale motivo? Al Balôn ci sono sempre stati”.
Guardando al passato si può capire quanto accaduto in questi nove mesi. “Lì vuol dire intervenire in maniera forte con il rischio di procedere con modalità invasive sul territorio” spiega Luca Deri. “Come Circoscrizione abbiamo avanzato diverse proposte non per eliminare il mercato di libero scambio, bensì per attenuare l'impatto negativo sul territorio. Si tratta di una realtà difficile da gestire, ma queste persone, in questi anni, non hanno mai prodotto situazioni particolarmente negative (se non la presenza di abusivi o la presenza di materiali di dubbia provenienza, su cui però è intervenuta la polizia municipale). Quel mercato lì ormai funzionava. Noi riteniamo – sottolinea il presidente della Circoscrizione 7 - che quel mercato debba rimanere a Borgo Dora, debba essere limitato da cancello a cancello sul canale dei Molassi. Quell'area è in grado di ospitare 180-190 stalli (rispetto ai 350-360 che stavano al sabato anche su San Pietro in Vicoli e Strada del Fortino): circa la metà, sulla quale si potrebbe attuare una rotazione. Quindi, anziché stare quattro volte al mese, il venditore ci sta solo due volte”.
Gli espositori non incasserebbero meno? “No, abbiamo fatto tutta una serie di incontri con gli operatori che ci hanno detto che a loro non cambia. In questo modo – aggiunge Deri - avrebbero due settimane per raccogliere il materiale e anziché essere in ansia ogni settimana, per capire cosa portare quella successiva, avrebbero 15 giorni di tempo per raccogliere materiale più bello da poter esibire al pubblico. È un ragionamento che fila. Continuerebbero ad esporre due volte al mese, invece di quattro”.
La Giunta vorrebbe spostare il mercato di libero scambio nell'area di via Carcano, soluzione nata come risposta a quanto accadeva la domenica a Porta Palazzo. “Quello spazio prima non c'era. È un di più. La Città offre questo spazio e io mi sposto. Tant'è che i venditori si sono spostati. Erano prima abusivi in via Cottolengo, poi in piazza della Repubblica, poi in Scalo Vanchiglia... e alla fine sono andati in via Carcano. Ma al sabato non si spostano. Perché?” si domanda il presidente della Circoscrizione 7. “Noi stiamo qui, dicono gli operatori, perché questo è il mio posto. E non è sbagliato, perché loro al sabato hanno tutta la clientela del mercato di Porta Palazzo, del Balôn e giustamente dicono: Se andiamo laggiù chi ci viene? E se la gente non viene non guadagnamo e se non guadagnamo non diamo da mangiare ai nostri figli. È questo l'errore che ha fatto la sindaca supportata anche da alcuni residenti di San Pietro in Vincoli, comprensibilmente esasperati: ma non è prendendoli in giro che risolvi il problema. Perché adesso da quasi 40 settimane hanno un mercato sotto casa tre volte più grande rispetto a quello che c'era prima” conclude Luca Deri.
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