Plastic tax: la posizione di Corepla
Antonello Ciotti, presidente Corepla, ad Eco dalle Città: "Aggiungere altri 1000 euro la tonnellata significa solo generare costi supplementari per i consumatori, nessun vantaggio per l'ambiente e la perdita nel breve periodo di migliaia di posti di lavoro"
18 October, 2019
Continua a far discutere la proposta del governo, contenuta nel Documento programmatico di bilancio 2020, che vorrebbe introdurre una tassa di un euro per ogni chilo di imballaggi in plastica (a partire da giugno 2020). A questo proposito, abbiamo chiesto un commento a Corepla, Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Di seguito la risposta del presidente Antonello Ciotti:
"Non possiamo che concordare con quanto dichiarato da Confindustria. Già ora gli imballaggi di plastica sono gravati dal pagamento del Contributo Ambientale Conai, che va da 150€/mt a oltre 500€/mt ed è stato modulato proprio per disincentivare l’uso di imballaggi difficilmente riciclabili. Aggiungere altri 1000 euro la tonnellata significa solo generare costi supplementari per i consumatori, nessun vantaggio per l'ambiente e la perdita nel breve periodo di migliaia di posti di lavoro. Questa tassa spingerebbe inoltre fuori dal mercato anche gli imballaggi che già oggi sono riciclabili al 100% e andrebbe a colpire anche il mercato dei prodotti riciclati, penalizzando fortemente l’economia del Paese e spingendo verso una sostituzione degli imballaggi in plastica riciclabili con prodotti meno sostenibili e altri materiali non riciclabili prodotti all’estero. Il messaggio dovrebbe invece essere quello di spingere la raccolta differenziata e il riciclo per far sì che il rifiuto diventi effettivamente una risorsa, dando impulso a quell’ economia circolare della plastica in cui l’Italia è già tra I Paesi europei più avanzati".
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