Abiti usati. Humana: 'Controllare la filiera è possibile'
On line il comunicato stampa di Humana diffuso dopo la pubblicazione del servizio de Le Iene
31 October, 2019
La raccolta degli abiti usati è storicamente un’attività solidale e controllare le filiere è possibile. Il cittadino che decide di donare gli abiti che non indossa più agisce il più delle volte pensando di compiere un gesto a beneficio del prossimo. Sono molte le associazioni e gli enti che onorano e rispettano tale mandato, facendo sì che gli abiti generino il valore economico necessario a realizzare progetti di solidarietà nel Sud del mondo o in Italia, o a creare posti di lavoro per soggetti svantaggiati e vulnerabili. Gli operatori solidali hanno il dovere, ancor più di chiunque altro, di rendicontare e comunicare con estrema esattezza qual è il percorso degli indumenti e del denaro da essi generato. Il servizio de Le Iene andato in onda il 27 ottobre (“Vestiti usati: il business milionario, e al nero, della camorra”) mette al centro proprio questa questione.
“Chi usa l’argomento solidale per attrarre le donazioni dei cittadini ha un’enorme responsabilità. I cittadini infatti, consegnando i loro indumenti, danno a chi li raccoglie un chiaro mandato morale che deve essere onorato al 100%” - ha dichiarato Karin Bolin, Presidente di HUMANA People to People Italia – “A distinguere una buona filiera non è il colore del contenitore ma la trasparenza degli operatori che la gestiscono“.
HUMANA People to People Italia, organizzazione di cooperazione internazionale, da oltre vent’anni finanzia i propri progetti di solidarietà nel Sud del mondo grazie alla raccolta, selezione e valorizzazione di abiti usati in centro e nord Italia. Solo nel 2018 ha finanziato progetti sociali per 1,5 milioni di euro. Buona parte della filiera è compresa all’interno della Federazione Internazionale di HUMANA grazie alla sinergia con consorelle di altri Paesi che gestiscono selezione, magazzini e negozi di vendita al dettaglio destinando, anch’esse, ogni margine alla solidarietà. Ciò che non si può gestire internamente è destinato ad altri operatori che sono chiamati a rispettare gli stessi rigorosi standard di gestione ambientale, etica e fiscale che Humana applica su sé stessa. “Humana” spiega Karin Bolin “ha sviluppato nel 2017 assieme all’ente di certificazione internazionale Bureau Veritas uno strumento di controllo e monitoraggio delle filiere chiamato ESET. Tale strumento è applicato anche ai clienti chiave, che sono sottoposti a verifiche molto approfondite da parte degli auditor esterni. Tracciare la filiera è possibile, anche oltre la fase del recupero e della selezione dei vestiti”.
“ESET” conclude la Bolin “è a disposizione di tutti gli operatori solidali del settore che vogliano aumentare il controllo delle proprie filiere”.
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Rete ONU: "Il servizio delle Iene, andato in onda nella puntata di domenica 27 ottobre, rimarca l’assoluta urgenza di applicare misure di prevenzione per contrastare le filiere illecite". On line il comunicato stampa