End of waste, politiche fiscali e green new deal i temi più rilevanti che hanno aperto Ecomondo
Martedì 5 novembre si è aperta a Rimini la fiera Ecomondo con la presentazione della relazione sullo stato della Green Economy in Italia curata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. Ecco gli spunti più interessanti della prima giornata
05 November, 2019
Economia circolare e norma “End of waste”
Le tappe da seguire per il green new deal vengono indicate da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed ex ministro dell’Ambiente: ”La crescita economica lenta condiziona lo sviluppo dell’economia circolare in Italia; il tasso di circolarità italiano negli ultimi anni è diminuito di 1 punto percentuale mentre in Francia e nel Regno Unito si fanno passi avanti. Del resto nel nostro Paese - aggiunge Ronchi - è ancora difficile impiegare i polimeri riciclati per sostituire le plastiche vergini”. L'ex ministro definisce l’End of Waste “un parto faticoso di cui avevamo bisogno perché non basta incentivare il riciclo con la raccolta differenziata ma bisogna incentivare l’impiego dei materiali per rilanciare l’economia. Le prospettive di crescita economica - continua - non sono buone e se penso al mezzogiorno rabbrividisco. Attenzione alla crescita che non migliora il benessere e non ci consente di affrontare il cambiamento climatico come si deve.”
E a proposito di End of Waste il Ministro dell’ambiente Sergio Costa ha ricordato la protesta degli imprenditori che l’anno scorso a Ecomondo avevano srotolato lo striscione “Senza end of waste l’economia circolare è una bufala“. “La norma è finalmente entrata in vigore“ ha chiosato il ministro aggiungendo che “si può discutere su come migliorarla ma fare una norma non basta - e sottolinea - bisogna applicarla e vigilare per esempio sull'obbligo di inserire i criteri ambientali minimi negli appalti pubblici”.
Sistema fiscale, tra plastic tax e credito d’imposta
“Oltre alla tassa sulla plastica bisogna dare spazio alla carbon tax che è indispensabile per uscire dall’era dei fossili” dichiara Ronchi e sulla plastic tax non ha dubbi: “ L’Italia ha bisogno di politiche fiscali mirate e non per fare cassa. Come si paga la responsabilità del produttore? Bisogna dare priorità al contributo ambientale il cui aumento orologi replica italia è già previsto dalle direttive sull’economia circolare e la tassa non può sostituirlo perché ha una logica di scarsa efficacia. Per la tassa va individuato uno spazio residuo, per esempio se il polimero vergine costa poco, con una tassa posso seguire quel delta, piccolo, tra i 20 e i 30 centesimi al kg che rende vantaggioso il riciclo”.
Per il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro, “bisogna puntare sul sistema fiscale per incentivare l’economia circolare e fare in modo che i comuni spendano per la rigenerazione urbana e l’efficienza energetica i due miliardi di euro loro assegnati.” Meglio il credito d’imposta per avvantaggiare gli investimenti sostenibili “e fare in modo che fungano da volano per gli altri investimenti”.
Territori, Greta Thunberg e cittadinanza attiva
Nel suo intervento di apertura dei lavori, Edo Ronchi cita anche l’attivista svedese Greta Thunberg e i giovani che nel corso dell’ultimo anno si sono mobilitati per il clima. Aggiunge inoltre che “l’Enciclica del papa parla di una politica che guarda al breve termine mentre la società civile sta cambiando e stenta a misurarsi con una politica in ritardo”. Per Donatella Bianchi del Wwf invece la politica non riesce a fare sintesi delle richieste della collettività.