Plastic tax? Edo Ronchi: sostituirla con adeguamento normativo del contributo ambientale
Il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile spiega ad Eco dalle Città come sostituirebbe la plastic tax con un adeguamento normativo del contributo ambientale
07 November, 2019
La plastic tax continua ad animare il dibattito di questi giorni, anche ad Ecomondo 2019. Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in un suo recente intervento pubblicato su Huffington Post sul tema ha scritto: “La tassa sulla plastica andrebbe sostituita con un adeguamento normativo del 'contributo ambientale' per gli imballaggi in plastica -aumentandolo quanto serve- impiegandolo di più anche per la prevenzione, per la riduzione del monouso, differenziandolo, meglio di quanto già non si faccia, per gli imballaggi in plastica riutilizzabili e più facilmente riciclabili rispetto agli altri; riducendolo in proporzione al contenuto di plastica riciclata e aumentandolo per quelli che non se ne servono”.
Nella cornice della Fiera di Rimini abbiamo chiesto ad Edo Ronchi in che modo sostituirebbe la tassa sulla plastica con un adeguamento normativo del contributo ambientale: “Bisogna calcolare la differenza tra il prezzo di mercato del polimero vergine che è basso e quanto costa il polimero riciclato”. L'obiettivo sarebbe quello di rendere conveniente l'impiego del polimero riciclato. “Questa differenza tra polimeri vergini e riciclati è intorno a 0,20-0,30 centesimi di euro”.
Come fare? “O aumenti il contributo ambientale e finanzi il polimero riciclato – spiega il presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - oppure rendi più caro il polimero vergine in modo che sia conveniente fare prodotti riciclati. E se faccio un prodotto composto per metà con polimero riciclato, invece di pagare ad esempio 20 centesimi ne pago 10 perché pago la tassa solo sulla materia vergine. In questo modo incentivo lo sbocco del riciclo e si spingono i produttori di prodotti in plastica a fare prodotti riciclabili perché poi li possono recuperare. E se il prodotto avesse 100% riciclato – conclude Ronchi - non pagherebbe la tassa”.