'Nelle periferie di Roma e Napoli ci si ammala più che in centro a causa di rifiuti e inquinamento'
Antonio Marfella, presidente di Isde Napoli sul proprio blog del Fatto Quotidiano: "I dati epidemiologici delle due città mostrano che ci si ammala e si muore di più dove ci sono più spazi verdi, aree demaniali o spazi privati ma abbandonati, che possono essere “rimpinzati” di monnezza varia e spesso tossica"
13 November, 2019
I dati che ormai, nonostante tutto, cominciano ad essere prodotti e resi pubblici dai registri tumori, mostrano nelle città metropolitane di Napoli e Roma un “paradosso” epidemiologico che nessuno vuole vedere: ci si ammala e si muore di più dove ci sono più spazi verdi, aree demaniali o spazi privati ma abbandonati, che possono essere “rimpinzati” di monnezza varia e spesso tossica, da abbandonare perché prodotta in regime di evasione fiscale. Si parla invece soltanto di correlazione con la “deprivazione economica”.
Sia a Roma (è possibile ricavare i dati dal sito OpenSalute Lazio) che a Napoli i quartieri abitati dai cittadini meno abbienti ma anche più giovani di queste città metropolitane, risultano i più colpiti dall’inquinamento, con incidenza e mortalità per cancro elevate, ben maggiori dei quartieri del centro storico, eppure sono anche i quartieri a maggiore disponibilità di spazi verdi e demaniali.
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