'Tide is rising and so are we!', lo striscione di Fridays for Future nella Venezia sommersa
Dopo la devastante marea che ha messo in ginocchio Venezia il movimento Fridays for Future deciso di dire la sua con uno striscione esposto in piazza San Marco e un comunicato che riportiamo
13 November, 2019
Una marea straordinaria, la seconda più alta in assoluto dopo quella del 1966, che lascia una città in ginocchio e una quantità di danni incalcolabili. Questo è il panorama che si sta delineando a Venezia dopo la notte del 12 novembre 2019, in cui sono stati raggiunti 187 centimetri di marea, anche a causa di uno scirocco impetuoso che non ha dato tregua. Il movimento Fridays for Future deciso di dire la sua con uno striscione esposto in piazza San Marco e un comunicato che qui riportiamo:
Ieri il Centro Maree aveva diffuso la previsione di un picco di +150 cm alle 22.30 circa.
Dalle 21:00 in poi, invece, le sirene hanno dato notizia di uno scenario ben più tragico, con la marea che spinta dal vento di scirocco ha raggiunto quota +187 cm.
Sono morte due persone, ci sono feriti, abitazioni completamente rovinate, vaporetti sommersi e barche alla deriva.
Tutto questo era evitabile. E invece, visto come questi territori vengono gestiti, una tragedia come quella di ieri sera sembra destinata a diventare la normalità per questa città, e difatti questa mattina Venezia è stata nuovamente coperta da +160 cm di marea.
Quello che è accaduto, e che continuerà a succedere, aprirà nuovamente discussioni che da troppo tempo non vengono affrontate e su cui sarà necessario intervenire, prendere parola e fare emergere il punto di vista di chi ha davvero a cuore le sorti di Venezia.
A differenza di quello che dichiara Brugnaro, non abbiamo bisogno di un'altra grande opera per risolvere la situazione!
Noi ci metteremo a disposizione di chiunque abbia bisogno di aiuto in questo momento e nei prossimi giorni, ma più di ogni altra cosa noi siamo qui per denunciare chi vede in Venezia nient'altro che un pozzo da cui attingere profitto, chi pensa - e agisce - devastando la natura e poi incolpando la stessa per i mali causati.
Questa non è una catastrofe naturale, questa è la natura che impazzisce dal dolore e ci manda segnali. La catastrofe climatica non è un orizzonte lontano nel tempo e nello spazio: è qui e ora, e non possiamo perdere tempo, bisogna agire subito.
Il 29 novembre, data del quarto sciopero globale, servirà anche a questo, a chiedere che si cominci subito a lavorare per la salvezza del pianeta, perché non abbiamo più tempo!
Block Friday - quarto sciopero globale per il clima - FFF