NO2 NO Grazie! Torna il monitoraggio della qualità dell'aria a Milano, Roma e Napoli fatto direttamente dai cittadini
L’obiettivo della campagna di Cittadini per l'aria è sempre quello di ottenere una mappa dettagliata della qualità atmosferica delle tre aree metropolitane con il coinvolgimento diretto di tutti i cittadini che con un semplice kit possono misurare gli inquinanti
28 November, 2019
Tutto è iniziato a Milano due anni fa, quando Cittadini per l’Aria
lanciò la prima campagna di scienza partecipata per misurare il biossido d’azoto
in città, con il coinvolgimento diretto dei cittadini che grazie al kit di
monitoraggio partecipano attivamente alle misurazioni degli inquinanti. A febbraio del prossimo anno, ovvero fra due mesi circa, NO2 NO
grazie! torna e lo fa non solo a Milano ma in contemporanea anche a Roma e
Napoli.
Nelle precedenti edizioni è stata mappata l’esposizione dei cittadini milanesi al biossido di azoto utilizzando le misure delle centraline Arpa come dato di riferimento e calibrazione. Il monitoraggio diffuso ha restituito una mappatura molto più dettagliata di quella fornita dalle stazioni Arpa. Nel 2017, l'84% dei punti campionati aveva concentrazioni medie annue di NO2 superiori al limite di legge (fissate a 40 µg/m3).
L’obiettivo anche nel 2020 è quello di ottenere una mappa dettagliata della qualità dell’aria delle tre aree metropolitane di Milano, Roma e Napoli "e poter così informare meglio cittadini e amministratori e contribuire all’attivazione di misure di riduzione degli inquinanti atmosferici. NO2 NO Grazie! è, sino ad ora, il più esteso progetto di scienza partecipata sulla qualità dell’aria in Italia".
Il biossido di azoto (NO2), un gas che proviene principalmente dai motori di automobili, furgoni e camion. A Milano, per esempio, il 74% degli ossidi di azoto (NOx) proviene dal traffico e di questo il 93% proviene dai veicoli diesel. L’NO2 è estremamente nocivo per la salute umana, specialmente dei bambini e degli anziani e la sua concentrazione è normalmente associata alla presenza di altri inquinanti derivanti dal traffico, a loro volta nocivi per la nostra salute (particolato, PM10, PM2.5, IPA, Black carbon). Gli ossidi di azoto inoltre, di cui l’NO2 fa parte, contribuiscono alla formazione di particolato (PM2.5) e ozono (O3). Ridurre le emissioni di NOx significa anche, quindi, ridurre le concentrazioni di inquinanti diversi.
COME MISURANO L’NO2 I CITTADINI SCIENZIATI?
Il biossido di azoto nell’aria viene catturato da provette come questa
I partecipanti a NO2 NO Grazie! installano un semplice dispositivo di misurazione, un piccolo campionatore passivo, collocandolo sulla finestra della loro casa, se abitano al piano terra, o al primo piano. Altrimenti possono applicarlo a un palo ad una altezza di circa 2 metri e mezzo seguendo le istruzioni fornite. Durante il periodo di esposizione, a febbraio 2020, il campionatore passivo raccoglie, per assorbimento, il biossido di azoto (NO2) nell’aria nel punto prescelto. I dati raccolti con i campionatori passivi vengono controllati e calibrati con quelli delle misurazioni di NO2 realizzate dalle Agenzie Regionali per l’Ambiente presso le stazioni di monitoraggio delle tre regioni: Lombardia, Lazio e Campania. I campionatori vengono poi analizzati in laboratorio per ottenere i dati delle concentrazioni di NO2 misurate in ciascun punto di monitoraggio durante le quattro settimane di esposizione.
A conclusione del progetto i cittadini potranno trovare sul sito la mappa della loro area di campionamento, verificare le concentrazioni rilevate e l’impatto sanitario prevedibile – stimato in base ai fattori di rischio elaborati dall’OMS per l’esposizione all’NO2 – per ciascun punto di monitoraggio.
Verranno anche elaborate dagli epidemiologi mappe (cd. LURF) che, con un sistema di intelligenza artificiale, stimeranno l’impatto complessivo delle concentrazioni fuori legge del biossido di azoto nelle tre città.
PERCHE’ MISURARE SU COSI’ VASTA SCALA?
La qualità dell’aria può variare in modo significativo su brevi distanze, sia per l’effetto del cosiddetto ”canyon” di talune strade per la loro conformazione, che per l’intensità dei flussi di traffico. Per questo motivo sono necessarie molte posizioni di misurazione per valutare correttamente la capacità predittiva del modello di qualità dell’aria che servirà a determinare l’impatto sanitario. Ecco perché è importante raccogliere più dati possibili sulla distribuzione spaziale della qualità dell’aria e perché il contributo dei cittadini è così essenziale.
I dati elaborati dai ricercatori del Comitato Scientifico del progetto creeranno un database unico di informazioni preziose, che gli epidemiologi utilizzeranno per determinare l’impatto sanitario dell’NO2 in queste tre aree urbane e che verrà messo a disposizione delle amministrazioni e dei ricercatori per essere utilizzato in studi di modellistica, urbanistica, e altre discipline. Questi dati, che per Milano e Roma potranno anche essere comparati a quelli delle precedenti campagne, consentiranno di migliorare le capacità predittive delle concentrazioni e dell’esposizione nelle città, e forniranno una descrizione precisa dei cosiddetti hot spot e delle aree critiche facilitando la restituzione di informazioni utili alla pianificazione e raccomandazioni agli amministratori.
I cittadini scienziati inoltre verranno coinvolti in attività che possano promuovere il cambiamento della situazione attuale nella loro città.