Bari, zona Santa Caterina. Il comitato scrive alla Regione: 'Il Comune è inadempiente'
Il Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari di rivolge alla Regione Puglia affinché sia revocata la delibera comunale sugli interventi stradali a Santa Caterina, la zona a più alta concentrazione d’Europa di ipermercati e aziende produttive, e di progettare un piano della mobilità sostenibile
21 January, 2020
Il Comune di Bari non ha ancora risposto alla diffida dello scorso 9 dicembre dell’Avv. Ascanio Amenduni che, per conto del Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari, ha chiesto al Comune di Bari di revocare in autotutela la delibera municipale n. 755/2019 che prevede la realizzazione di alcuni interventi stradali a Santa Caterina e di predisporre un piano della mobilità sostenibile che includa anche la realizzazione del tratto locale di ciclovia nazionale dei Borboni (Bari-Napoli) previsto lungo quella strada. Avendo riscontrato l’inosservanza di norme e indirizzi comunitari, nazionali e regionali da parte del Comune di Bari e non avendo ricevuto risposte neppure dalla Commissione consiliare “Viabilità” destinataria di una richiesta di convocazione, il Comitato per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari ha scritto alla Regione Puglia.
I fatti
L’approvazione della delibera della Giunta comunale di Bari n. 755/2019 riguardante interventi sulla viabilità nella zona di Santa Caterina alla periferia di Bari, dove esiste la più alta concentrazione d’Europa di ipermercati e aziende produttive (fonte Università degli Studi di Lecce), ha messo in luce gravi inadempienze di norme europee, nazionali e regionali su pianificazione e gestione della mobilità sostenibile di persone e merci da parte dell’Amministrazione comunale di Bari.
Pertanto il Comitato “per la Tutela del Territorio Area Metropolitana di Bari” si è rivolto allo studio legale associato dell’Avv. Ascanio Amenduni, dove ha eletto il proprio domicilio, per diffidare il Comune di Bari ad attuare gli interventi previsti dalla delibera, a revocarne in autotutela gli effetti e a progettare un piano della mobilità sostenibile che includa anche la realizzazione lungo strada Santa Caterina del tratto locale di ciclovia nazionale dei Borboni (Bari-Napoli) della rete Bicitalia, già previsto dal Comune di Bari quale itinerario principale della rete ciclabile comunale del Biciplan adottato nel 2013, e già individuato dalla Regione Puglia, quale dorsale principale della rete ciclabile regionale, dal progetto Interreg ArchiMed “CYRONMED”, dalla L.R. n. 1/2013 “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica”, dal Piano Attuativo 2015-2019 del PRT, dal Piano regionale della mobilità ciclistica in corso di approvazione.
Con la delibera contestata il Comune di Bari ha approvato una variante ad un progetto esecutivo di opere di urbanizzazione primaria, consistenti in: modifica della geometria di una rotatoria, realizzazione di un diverso tracciato del ramo di immissione della viabilità tra la tangenziale di Bari e Strada Santa Caterina, modifica di alcuni sensi di marcia dell’area, studio di micro-simulazione del traffico veicolare nella zona interessata.
Questo provvedimento è limitato ad interventi che riguardano esclusivamente la viabilità. L’Amministrazione comunale di Bari per quella Zona PIP di Santa Caterina, ma il tema interessa anche la Regione Puglia per tutti i poli attrattori di traffico tanto permanenti quanto temporanei, ha disatteso completamente gli indirizzi europei, nazionali e regionali in materia di mobilità sostenibile ritenuti essenziali, tra cui il “Libro bianco sui Trasporti e la Strategia tematica sull’ambiente urbano”, gli indirizzi fissati dalla normativa sui Piani Urbani di Mobilità (art. 22 L. 340/200) e gli obiettivi delle Linee Guida europee sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, giunti alla loro seconda edizione, che fissano il riequilibrio modale, la riduzione del tasso di motorizzazione privata, la decongestione stradale e la riduzione del consumo di suolo per opere viarie, tra i principali obiettivi di un sistema di mobilità sostenibile.
Il Comitato, per il tramite dell’Avv. Ascanio Amenduni, contesta inoltre all’Amministrazione comunale di Bari anche l’inosservanza delle norme sul mobility management (DM 27 marzo 1998 su “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” e seguenti) che, in attuazione del protocollo di Kyoto (1997) contro i cambiamenti climatici e il surriscaldamento del pianeta obbliga aziende private ed enti pubblici, e più in generale tutti i poli attrattori di traffico sia permanenti che temporanei, a dotarsi della figura del mobility manager il cui compito è predisporre ed attuare i “piani degli spostamenti di persone e merci”, per ridurre il carico di traffico stradale, combattere le emissioni climalteranti e le varie forme di impatto ambientale generato da un sistema di mobilità su gomma. Nessun piano della logistica sostenibile risulta, inoltre, essere stato previsto per quella zona PIP.
Il Comune ha pure disatteso gli articoli 13 e 14 del Codice della Strada che obbligano gli enti proprietari delle strade di realizzare piste ciclabili adiacenti alle nuove opere viarie e a quelle esistenti, in occasione di interventi di manutenzione straordinaria. Gli interventi stradali previsti dalla delibera municipale, non sono stati pensati anche per consentire sia ai lavoratori di Santa Caterina che ai clienti dei numerosi centri commerciali, di andarci pure in bicicletta.
(foto di Donato Cippone)