'Un’economia a misura d’uomo e contro la crisi climatica', ecco il testo del Manifesto di Assisi | Pdf
Il documento propone una "nuova alleanza tra soggetti diversi per affrontare la crisi climatica, mobilitando le migliori energie disponibili e facendo dell’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni nette di CO2 al 2050 l’occasione per migliorare il futuro". Ad oggi i firmatari sono oltre 1900, scopri quali
22 January, 2020
Il testo è stato presentato per la prima volta nel Forum internazionale di Coldiretti di Cernobbio il 12 ottobre e propone una nuova alleanza tra soggetti diversi per affrontare la crisi climatica, mobilitando le migliori energie disponibili e facendo dell’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni nette di CO2 al 2050 l’occasione per migliorare il nostro futuro. Fin dall’inizio ha raccolto ampie adesioni nel mondo delle imprese, dell’impegno sociale e ambientale, della cultura.
Ad oggi i firmatari sono oltre 1900. Il primo incontro si terrà nel Sacro Convento di Assisi, venerdì 24 gennaio e per questo si chiamerà Manifesto di Assisi (in basso il link al testo).
Affrontare con CORAGGIO la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di FUTURO. È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali. Il contributo di tutti i mondi economici e produttivi e soprattutto la PARTECIPAZIONE dei cittadini. Importante è stato ed è in questa direzione il ruolo dell’ENCICLICA LAUDATO SI’ di Papa Francesco.
Siamo convinti che, in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. Questa SFIDA può rinnovare la missione dell’Europa dandole forza e centralità. E può vedere un’Italia in prima fila. Già oggi in molti settori, dall’industria all’agricoltura, dall’artigianato ai servizi, dal design alla ricerca, siamo protagonisti nel campo dell’ECONOMIA CIRCOLARE E SOSTENIBILE. Siamo, ad esempio, primi in Europa come percentuale di riciclo dei rifiuti prodotti.
La nostra GREEN ECONOMY rende più competitive le nostre imprese e produce posti di lavoro affondando le radici, spesso secolari, in un modo di produrre legato alla qualità, alla BELLEZZA, all’efficienza, alla storia delle città, alle esperienze positive di COMUNITÀ e territori. Fa della COESIONE SOCIALE un fattore produttivo e coniuga EMPATIA e tecnologia. Larga parte della nostra economia dipende da questo.
I nostri problemi sono grandi e antichi: non solo il debito pubblico ma le DISEGUAGLIANZE sociali e territoriali, l’illegalità e l’economia in nero, una burocrazia spesso inefficiente e soffocante, l’incertezza per il presente e il futuro che alimenta paure. Ma l’ITALIA è anche in grado di mettere in campo risorse ed esperienze che spesso non siamo in grado di valorizzare. Noi siamo convinti che non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia.
La SFIDA
DELLA CRISI CLIMATICA può essere l’occasione per mettere in movimento
il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore.
Noi, in ogni caso, nei limiti delle nostre possibilità, lavoreremo in questa
direzione, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno.
Un’Italia che fa l’Italia, a partire dalle nostre tradizioni migliori, è
essenziale per questa sfida e può dare un importante contributo per provare a
costruire un MONDO PIÙ SICURO, CIVILE, GENTILE.
UN’ECONOMIA A MISURA D’UOMO CONTRO LA CRISI CLIMATICA