Coronavirus e recupero cibo nei mercati: a Torino e Roma si continua a distribuire, a Milano no
Cosa succede alle iniziative di volontariato che giornalmente recuperano il cibo in eccedenza e lo distribuiscono ai cittadini che vivono situazioni di fragilità? Facciamo il punto su cosa accade a Torino, Roma e Milano dove sono attivi alcuni progetti di “Eco dalle città”
27 February, 2020
La narrazione sulle preoccupazioni degli italiani, che in preda alla paura immotivata di rimanere senza cibo hanno svuotato gli scaffali dei supermercati, non può fare a meno di interrogarsi su come invece vivono queste giornate le persone più fragili, quelle che hanno come punto di riferimento le mense sociali e i mercati in cui si recupera e distribuisce frutta e verdura.
Cosa succede alle iniziative di volontariato che giornalmente recuperano il cibo in eccedenza e lo distribuiscono gratuitamente ai cittadini che vivono situazioni di fragilità e disagio economico? Facciamo il punto su cosa accade a Torino, Roma e Milano dove sono attivi alcuni progetti di “Eco dalle città”.
A Torino i progetti “Repop” e “Food Pride” sono rimasti operativi e neppure il caos di questa settimana è riuscita a fermare l’accesso al cibo. Paolo Hutter direttore di “Eco dalle città” conferma che i due progetti “continuano normalmente anzi con più orgoglio e vigore, come una sorta di presidio antipanico. Nella ispirazione originaria l'intervento di recupero e redistribuzione ai mercati lo facciamo proprio sempre, in qualunque condizione, per ridurre i rifiuti ed aiutare la gente”.
Ieri, mercoledì 26 febbraio, al mercato di Porta Palazzo sono stati recuperati e ridistribuiti 296 Kg di frutta e verdura e 28 kg di pane. Luigi Vendola, coordinatore del progetto RePoPP, racconta: “Abbiamo letto l’ordinanza (Ordinanza regionale contenimento emergenza epidemiologica), ne condividiamo lo spirito anche alla luce dei successivi chiarimenti che dicono che i servizi dedicati alle persone più fragili della comunità non fermeranno le loro attività. Anche noi a Porta Palazzo e negli altri mercati del progetto Food Pride non abbiamo sospeso le attività perché quello che facciamo è dedicato alle persone più fragili. Da lunedì nel solo mercato di Porta Palazzo abbiano distribuito a più di 110 persone 972 kg tra frutta, verdura e pane. Uomini e donne in estrema difficoltà che contano sul nostro quotidiano per soddisfare un bisogno primario che è quello dell’accesso al cibo. Del resto se i mercati non sono stati coinvolti dall’ordinanza del Ministero della Salute e della Regione Piemonte un motivo ci sarà”.
A Roma non ci si è neppure posti il problema se continuare o meno con le attività di recupero e distribuzione, visto che la situazione legata al Coronavirus è molto meno complessa.
A Milano invece la situazione è più problematica. Il progetto “Salva cibo e anti-spreco” di Eco dalle Città e dell’associazione “Comunità nuova”, attivo 6 giorni alla settimana nella zona 6 della città, è sospeso per decisione prudenziale della capofila "Comunità Nuova" ma dovrebbe riprendere con la fine delle misure previste dall’ordinanza emanata dalla Regione Lombardia. “L'ordinanza regionale – sostiene invece Hutter - pur essendo contemporaneamente esagerata e generica, non esclude affatto interventi di recupero e redistribuzione al mercato. A Torino, dove è in vigore sul punto delle attività delle associazioni lo stesso medesimo testo della Lombardia, non una virgola diversa, la nostra attività al mercato sia come Repopp a Porta Palazzo che in altri mercati con Food Pride è continuata. E' comprensibile che ci siano volontari che nel clima di panico non vogliano venire, ma in tal caso cerchiamo di sostituirli momentaneamente. Siamo disponibili a ogni forma di aiuto, dalla consulenza legale, alla assunzione dell’eventuale (inesistente a mio parere) rischio legale, alla ricerca di volontari o supplenti provvisori. Anche io personalmente cercherò di essere disponibile a qualche presenza, da sabato. In ogni caso credo che dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che l'assenza dai mercati si prolunghi.”
A Milano anche la associazione Recup ha momentaneamente sospeso gli interventi nei mercati.