Emergenza Coronavirus Covid19 e rifiuti in carta e cartone: la parola a Comieco
Il direttore generale, Carlo Montalbetti, intervistato da Eco dalle Città: "In questo momento c’è senza dubbio una maggiore richiesta di imballaggi, dovute alle necessità della catena alimentare e delle spedizioni. La filiera sta rispondendo a questo surplus di domanda che porta di conseguenza ad un aumento del consumo interno di carta da macero"
29 March, 2020
1) Questo periodo di “confinamento” casalingo potrebbe portare ad un aumento della produzione di rifiuti domestici: da parte vostra registrate già qualche effetto di questo periodo? Potreste fare una stima di quanto aumenterebbero i rifiuti in carta e cartone (anche in relazione all'aumento delle ordinazioni online)?
Nella situazione emergenziale che stiamo vivendo, trascorrendo molto più tempo in casa, è possibile un aumento dei rifiuti che ogni famiglia produce principalmente per due fattori: l’ecommerce (solo nell’ultima settimana di febbraio le vendite online dei prodotti di largo consumo sono aumentate dell’81% - fonte: Nielsen) e la grande distribuzione che nella prima settimana di marzo ha registrato una crescita del 10,6% degli acquisti, con punte al Sud del 20,5% (dati IRI riportati da PrimaComunicazione). La raccolta differenziata e il riciclo rappresentano in questo contesto uno sbocco strategico per garantire una gestione dei rifiuti efficiente, in termini economici ma anche ambientali. I numeri di oggi, però, sono ancora in chiaro scuro: complici le chiusure forzate e le restrizioni registriamo nelle ultime settimane un trend inferiore alle previsioni ma senza una stabilizzazione del contesto è difficile spingersi in valutazioni più complessive.
2) Le misure di contenimento dell'epidemia Coronavirus stanno producendo altri effetti lungo la filiera di carta e cartone? Questa situazione potrebbe portare a qualche cambiamento delle abitudini degli italiani in termini di raccolta differenziata?
In questo momento c’è senza dubbio una maggiore richiesta di imballaggi, dovute alle necessità della catena alimentare e delle spedizioni. La filiera sta rispondendo a questo surplus di domanda che porta di conseguenza ad un aumento del consumo interno di carta da macero (la filiera cartaria utilizza già per circa il 60% della produzione complessiva fibre da riciclo). In relazione allo scenario attuale, è lecito attendersi, una contrazione ulteriore della raccolta derivante dal circuito commerciale a favore di quella domestica.
3) Il mercato di carta e cartone stava affrontando un periodo di crisi dei prezzi: qual è la situazione attuale?
In questa fase, registriamo segnali di aumento dei prezzi del cartone, in particolare, dovuti alla crescita della domanda di imballaggi, a fronte di una disponibilità in calo in relazione alla contrazione della disponibilità del circuito non domestico.
4) C'è stato un ritorno dei Comuni all'interno dell'Accordo Quadro dovuto al crollo dei prezzi?
Nel 2019 il Consorzio ha fatto fronte a circa 600.000 tonnellate rientrate dal mercato che i Comuni italiani hanno preferito gestire tramite il sistema delle convenzioni. Le stime per il 2020 prevedono rientri per ulteriori 500.000 tonnellate. In termini economici questi quantitativi si traducono in un esborso verso il territorio di 50 milioni di euro, corrispettivi previsti dall’Accordo Anci/Conai. Questo meccanismo conferma e rafforza il ruolo sussidiario del sistema consortile, capace di garantire ai Comuni il ritiro della raccolta e l’avvio a riciclo, in qualsiasi condizione di mercato.
5) L'aumento del contributo ambientale potrà riequilibrare la situazione garantendo la sostenibilità del Sistema?
L’aumento del contributo serve proprio per far fronte all’incremento dei quantitativi gestiti dal Consorzio, con conseguenti aumenti dei costi di raccolta e trattamento. Bisognerà poi valutare in una fase successiva gli effetti da una parte della contrazione della raccolta in questo periodo e dall’altra delle riduzioni del gettito in relazione all’immesso al consumo nei prossimi mesi.
6) Dal punto di vista impiantistico ci sono novità in merito all'avvio delle nuove cartiere sul territorio italiano?
A Verzuolo e ad Avezzano Burgo Group ha avviato due cartiere e una terza cartiera è in attesa di poter far partire la produzione a Mantova. Un segnale importante che dimostra come il settore cartario italiano stia investendo aumentando la capacità interna di riciclo (queste tre cartiere infatti a regime possono assorbire 1,4 mln di ton di macero) per rendere il sistema completamente autosufficiente.