Il decalogo #sprecozero di Andrea Segrè: ‘La spesa di Pasqua nel tempo del Covid-19’
9 italiani su 10 si affidano alla lista della spesa per prevenire lo spreco alimentare (dati Waste Watcher). un’abitudine virtuosa, che in tempi di quarantena forzata può salvare la vita della nostra dispensa
10 April, 2020
Lista della spesa, un’abitudine che può salvare la vita … della nostra dispensa e aiutarci a ridurre la produzione di rifiuti in tempi di Covid-19, anche e soprattutto in vista delle festività Pasquali: perché quest’anno ci ritroveremo senza dubbio a tavola nelle nostre case. Gli italiani lo hanno capito: 9 su 10 sanno che lo spreco alimentare si previene controllando cosa serve davvero prima di fare la spesa (96%, dati Osservatorio Waste Watcher). Praticamente un plebiscito, anche se alla prova del nove spesso scordiamo di focalizzarci sugli acquisti necessari un attimo prima di mettere piede nel supermercato, o nei negozi di riferimento. Adesso che le nostre uscite per fare rifornimento si sono contingentate, la lista della spesa è uno strumento non solo utile per non sprecare, ma anche per accorciare il nostro tempo di permanenza nei luoghi di approvvigionamento del cibo, in modo da ridurre il rischio di contagio Coronavirus.
I DATI
Cibo e salute sono il nuovo binomio strettamente “attenzionato” dagli italiani: una consapevolezza che diventa quasi plebiscito, perché quasi 7 italiani su 10 (il 66%) ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo, e al momento di acquistare il cibo l’attenzione agli aspetti specifici del suo impatto sulla salute sono determinanti per 1 italiano su 3, il 36% (dati Waste Watcher 2020). Nelle nostre case sprechiamo mediamente € 4,9 a settimana per nucleo familiare, un dato in calo del 25% circa. Prima del Covid – 19 la spesa era un “rito” che la maggior parte degli italiani compiva settimanalmente (37%) oppure 2/3 volte alla settimana per 1 italiano su 3 (32%). Solo 1 italiano su 10 faceva la spesa ogni giorno (11%). Per attingere informazioni sulla salubrità e sul valore del cibo, ben il 64% degli italiani si affida all’etichetta. E quali sono i cibi più sprecati, in rapporto alle abitudini di acquisto degli italiani? In testa alla ‘hit’ resta il cibo fresco e quindi potenzialmente più deperibile, per il 32% degli italiani (frutta, verdura, latte, formaggi …), ma è interessante rilevare che secondo 7 italiani su 10 l’eccedenza è legata alla “bulimia”: il 73% dichiara infatti che è troppo il cibo cucinato, oppure acquistato in ragione delle mitiche offerte 2 per 3 o ancora per l’abitudine dell’unica spesa settimanale che ci porta a comprare più di quanto possiamo smaltire. In vista della spesa di Pasqua, che certamente faremo tutti i prossimi giorni proprio in prospettiva di feste del tutto “domestiche”, possiamo declinare la teoria del libro, “Il metodo spreco zero” dell'agroeconomista Andrea Segrè (Rizzoli BUR 2019), dove un intero capitolo spiega come fare la spesa senza sprechi. Sarà la vera prova del 9, perché 1 + 9 sono le semplici mosse per una spesa a prova di spreco in vista delle giornate di Pasqua, ma anche dopo.
PASQUA 2020, LA LISTA DELLA SPESA #SPRECOZERO: UNA PROVA DEL 9 + 1
1) Quanto dura? Stendiamo una lista di tutti i pasti della settimana con i relativi menu, privilegiando nei primi giorni i piatti che necessitano di ingredienti freschi e facilmente deperibili, aumentando gradualmente nella settimana le ricette che impiegano prodotti ben conservabili. Un esempio intuitivo è programmare l’insalata con la lattuga nei primi giorni e i broccoli al vapore o i fagioli in umido a fine settimana.
2) Quanti siamo? Calcoliamo esattamente le quantità di ingredienti che ci serviranno nella settimana, considerando le dosi previste nelle ricette e il numero dei commensali.
3) Quanto consumiamo? Teniamo conto che muovendosi meno, abbiamo bisogno di meno calorie. Cerchiamo ricette con ridotto contenuto calorico, ma ricche di colori e gusto. Meno calorie non significa meno piacere.
4) Zero avanzi. Riduciamo del 10% le quantità calcolate, ma prevediamo la possibilità di integrare il pasto con qualche cosa di sfizioso, ma ben conservabile, nel caso avessimo ancora fame. Potrebbe essere della cioccolata fondente, dei biscottini, una confezione di gelato.
5) Come ci organizziamo? Ripercorriamo mentalmente la disposizione dei prodotti del negozio e scriviamo la lista della spesa tenendo conto del percorso che faremo. Il tempo di permanenza all’interno sarà il minimo indispensabile, riducendo così il rischio.
6) Le offerte speciali. Approfittiamone, ma solo per quei prodotti che si conservano a lungo e che siamo sicuri di consumare. Dunque sì a due confezioni del caffè preferito o della marmellata che consumiamo ogni giorno a colazione. No a cinque confezioni di fragole se siamo single.
7) Accaparramento inutile. Evitiamo di comperare beni che saranno sempre disponibili anche nell’emergenza. Che senso ha comperare ora 24 bottiglie di acqua minerale o 5 confezioni di carta igienica?
8) Le buone riserve. Prevediamo di avere il necessario per uno-due pasti in più, come qualche confezione di verdure surgelate o un chilo di farina e del lievito secco, nel caso dovessimo ritardare la prossima uscita.
9) Fantasia e creatività. La frenesia ci ha fatto dimenticare il piacere di cucinare e di creare piatti gustosi e invitanti. Usiamo il tempo che ci viene regalato per coccolarci anche con un’alimentazione più sana, e che soprattutto ci appaghi la vista, l’olfatto e il gusto.
9 + 1 Alimentare il (nostro) futuro. Facciamocene una ragione, sarà lunga e siamo tutti un po' maratoneti. Per decidere su quale cibo puntare, a maggior ragione in questo periodo di mobilità azzerata, prendiamo come riferimento la piramide alimentare e facciamo in modo che gli alimenti alla base, frutta e verdura, non ci manchino mai. E poi, via via, risaliamo la nostra piramide: i legumi e le proteine vegetali, il pesce, le fibre, carne q.b., ma anche qualche carboidrato possibilmente integrale e zuccheri q.b. La Dieta Mediterranea è il miglior alleato per tenerci in salute anche in queste settimane di Quarantena.