Vivi Balon porta ortofrutta ai campi informali rom di Torino
Scrive il vicepresidente di Vivi Balon. Dal cibo recuperato da Eco dalle Città presso Caat e Battaglio un aiuto gestito e distribuito presso i venditori del mercatino dell'usato e riusato, rimasti senza reddito dopo il lockdown e non ancora raggiunti dagli aiuti istituzionali. Banane meglio che niente nei campi rom,
20 April, 2020
di Alessandro Stillo
Questa testimonianza nasce nell'ambito dell'area di Libero Scambio, di quelle centinaia di persone e famiglie che producono una parte del proprio reddito partecipando ogni sabato e domenica all'appuntamento di Via Carcano, a Torino, dove in due giorni quasi ottocento espositori e migliaia di compratori affollano l'area, dando vita ad un incontro di una comunità, di un popolo dai mille colori, proveniente da esperienze e paesi diversi, Italia compresa.
E' un mercatino popolare, multietnico, animato e allegro, che permette di vendere e acquistare a basso prezzo l'usato, vestiti, oggetti per la casa, piccoli arredi, e soprattutto consente agli espositori di guadagnare qualcosa da merci raccolte da donazioni, amici, cantine e soffitte.
L'area di Libero Scambio, come tutte le attività mercatali che non riguardano il cibo, è sospesa ormai dalla seconda settimana di marzo e questo rappresenta, per tutti noi, una ferita e un dramma economico. Lo è drammaticamente per tutti gli espositori, molti dei quali non hanno altri redditi, se non legati ad attività informali, episodiche, legati a reti amicali o parentali, oggi sospese. Alcuni di loro, in particolare i gruppi di rom, vivono al di fuori anche da reti solidali, gruppi di aiuto, assistenza dei servizi sociali.
Parliamo di insediamenti informali, sparsi in alcune zone della città, fluidi, nascosti, invisibili. Per questo ViviBalon, l'associazione che ormai dal 2001 gestisce il Libero Scambio a Torino, ha deciso di collaborare in modo totalmente volontario con Eco dalle Città, allo scopo di portare aiuti a questi gruppi di cittadini. A partire da prima di Pasqua alcuni soci di ViviBalon hanno iniziato a intercettare parte del raccolto dell'invenduto e delle donazioni di frutta e verdura, proveniente da grossisti e raccolti da Eco dalle Città, per distribuirla tutti i giorni in queste realtà.
La distribuzione è avvenuta tutti i giorni dal venerdì prima di Pasqua a venerdì scorso con generi diversi, principalmente frutta e verdura, in due casi sacchi di pane e in un caso alcune uova di cioccolato regalate da una parrocchia, molto gradite dai bambini numerosissimi negli insediamenti rom. Le comunità sono diverse, grandi, piccole, ma in totale parliamo di due o trecento persone che in queste settimane, nonostante gli sforzi messi in campo dal Comune e da tantissime realtà associative, dalle parrocchie alle case del quartiere, sono in qualche modo sfuggite alle reti di solidarietà.
Non è facile né quantificare e definire dettagliatamente gli insediamenti informali in cui ViviBalon ha realizzato la distribuzione negli scorsi sette giorni: in molte delle situazioni in cui ci siamo recati il numero di chi si metteva in fila aumentava in pochi minuti grazie al passaparola. Gli insediamenti informali, che non corrispondono a veri e propri campi, sono a Torino Nord, in Via Traves (un insediamento), in Via Germagnano (tre insediamenti), in Corso Grosseto (un insediamento), mentre a Mirafiori Sud in un parcheggio abbiamo incontrato un gruppo che vive in camper e roulotte.
Alcuni dei gruppi e dei corrispondenti luoghi informali ospitano rom provenienti dalla Romania, altri provenienti dall'ex Jugoslavia: in ogni situazione partendo da venti/trenta persone i numeri sono aumentati in fretta nel corso della distribuzione. Tutti insieme formano larghe zone d'ombra che popolano le nostre città, sono emarginazioni a volte scelte, a volte subite, a volte frutto di eventi casuali: per ViviBalon tutte queste persone, tutti questi cittadini, sono parte di una comunità, quella del Libero Scambio, e meritano quindi da parte nostra le attenzioni che possiamo dedicare.
Non è il nostro mestiere, ma in questi momenti difficili proviamo a dare il nostro contributo. Abbiamo da vent'anni la fortuna e un po' forse anche il merito di offrire una possibilità di reddito e di identità a centinaia di cittadini e spesso alle loro famiglie: in questo caso, ora e nei prossimi giorni, ci occupiamo di loro, cioè di noi stessi, dei nostri soci, degli operatori del Libero Scambio.
Tutti gli operatori sperano che l'attività possa ricominciare il prima possibile, con tutte le misure e le prescrizioni del caso, perché per moltissimi è l'unica fonte di reddito. Nel frattempo ViviBalon, insieme a Eco dalle Città, c'è, ogni volta che è stato e sarà possibile, per portare un piccolo conforto di alimenti, di ortaggi, di pane e pasta, di frutta, a chi vive nelle zone d'ombra di Torino.
Abbiamo anche bisogno di materiali per l'infanzia, pasta, riso, scatolame per integrare le donazioni, per rifornire chi non può farlo perché totalmente senza reddito in questo momento, quindi speriamo di integrare le donazioni e il recupero di alimenti. E' una goccia nel mare e dovrà continuare anche dopo la ripresa delle attività, perché non basterà la riapertura del Libero Scambio per normalizzare la vita di centinaia di persone ma sappiamo che ci saremo e non saremo da soli.
Trasformiamo questa crisi in un'opportunità per ripartire senza lasciare nessuno in dietro, soprattutto gli ultimi degli ultimi, gli invisibili, quelli che vivono nelle zone d'ombra più oscure.