Calo dei rifiuti ai tempi del Coronavirus: la controtendenza degli imballaggi in plastica
A mettere in luce i dati Michele Rizzello, dg Assosele: “Se il calo dei rifiuti vale soprattutto per l'indifferenziato questo ma non si può dire per la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica che fa registrare un incremento nazionale del 6%”.
10 May, 2020
Giuseppe Iasparra
“I numeri parlano
chiaro, non esiste alcuna emergenza impiantistica di smaltimento
legata al Covid-19, anzi è il contrario". E' quanto sottolineano in una nota Ilaria Fontana,
vice presidente del gruppo Movimento 5 Stelle Camera e Alberto
Zolezzi, pentastellato membro della Commissione Ambiente, e relatori
all’incontro online su Fase
2 e politiche di riduzione rifiuti: "In questi mesi di emergenza
coronavirus i dati forniti da Utilitalia ed Ispra certificano una
riduzione dei rifiuti urbani in tutta Italia che va dal -13,6% al
-10%, con l’indifferenziata in Italia sui rifiuti urbani, che ha
registrato un - 25% a Milano, - 11.5% a Torino fino ad un -20% di
Roma nel mese di aprile che a maggio è oggi a circa -13%".
Nell'ambito della raccolta degli imballaggi in plastica, tuttavia, si “registrano dei dati differenti”. Ad evidenziare questo aspetto è Michele Rizzello, direttore generale Assosele che ha partecipato all'incontro online. “Nel primo quadrimestre di quest'anno c'è stato un incremento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Già nei primi tre mesi del 2020 era stato del 5% rispetto all'anno prima. Paragonando poi aprile 2020 con aprile 2019 l'incremento sale al 7%”.
Vista la situazione di emergenza sanitaria, “gli italiani sono stati costretti a utilizzare più imballaggi in plastica monouso” ha aggiunto Rizzello. “Questo è dimostrato dall'immesso al consumo che nel primo quadrimestre 2020, rispetto al 2019, è in crescita”. È il caso delle vaschette che sono cresciute del 7,4%. Rizzello cita anche l'esempio del territorio metropolitano torinese dove si registra addirittura un aumento del 10% per quanto riguarda il multimateriale leggero (plastica e metalli).
“Credo – aggiunge il dg di Assosele - che sia opportuno rimarcare in questa fase, fermo restando che dobbiamo andare verso una politica di riduzione e progettazione di imballaggi sempre più eco-sostenibili, il ruolo fondamentale e indispensabile che hanno avuto gli imballaggi monouso che hanno ridotto il numero di contatti (tra il prodotto e l'ambiente esterno NdA). Da qui l'incremento delle vaschette”.
Rizzello lancia inoltre
ha lanciato uno spunto ai partecipanti politici dell'incontro affinché su questo decremento generale dei
rifiuti si faccia un approfondimento legato alla cosiddetta assimilazione che in questo periodo si è ridotta drasticamente per via delle chiusure del commercio e del terziario: “Non vorrei che su questo decremento si
facciano certe valutazioni come, ad esempio, quelle su impianti che
non avrebbero abbastanza rifiuti per alimentarsi. Nei prossimi mesi –
sottolinea il dg di Assosele - la situazione potrebbe essere
decisamente differente. Arriviamo da un periodo in cui le aziende e
il commercio erano ferme e il decremento dei rifiuti è condizionato
da questi fattori. Io starei molto attento prima di trarre delle
conclusioni e asserire che la capacità di termovalorizzazione
installata sia sufficiente o superiore alle quantità di raccolta.
Fino a ieri avevamo una capacità sottodimensionata e questo credo
che valga ancora oggi”.
Di diverso avviso Zolezzi che in conclusione sottolinea: “Ho pubblicato sulla mia pagina Facebook una serie di dati ricavati da accesso agli atti di vari inceneritori. A me risultano 3,8 milioni di tonnellate nell'anno 2018 di capacità residua. Se ci sono dati diversi ci possiamo ragionare. Però in generale è necessario cercare di recuperare la materia perché dobbiamo ridurre l'inquinamento e ridurre l'impatto ambientale per avere un futuro”.
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