Raccolta differenziata. Nuovo accordo Anci - Coripet: eco-compattatori per lo sviluppo del 'bottle to bottle'
Con il nuovo accordo Anci - Coripet non ci saranno modifiche dal punto di vista della raccolta differenziata tradizionale. Quello che invece aumenterà, è la previsione, sono gli eco-compattatori. Ecco perché
29 May, 2020
Giuseppe Iasparra
Cosa cambia nella raccolta dei rifiuti da imballaggio in plastica dopo l'entrata a pieno titolo di Coripet nel sistema di gestione? Dal punto di vista della raccolta tradizionale non ci saranno modifiche: non ci saranno raccolte dedicate al PET né attraverso nuovi cassonetti, né attraverso nuovi sacchetti. Per i cittadini e le imprese di raccolta quindi non cambia nulla. Quello che invece aumenterà, è la previsione, sono gli eco-compattatori. Ecco perché.
Uno degli aspetti innovativi del nuovo accordo tra Anci e Coripet è infatti la disciplina dei questi strumenti. Sgomberato il campo dalla cosiddetta “privativa” che non sussiste per questi rifiuti, il Comune può assumere un ruolo attivo (installando lui gli eco-compattatori) oppure rimanere neutrale nel caso l'iniziativa sia del sistema EPR Coripet. E viste le novità, la possibilità è che quest'ultimo possa svolgere un ruolo propulsivo nello sviluppo del mercato delle raccolte incentivanti.
Le modalità previste dal nuovo accordo Anci-Coripet in tema di eco-compattatori sono due: nel primo caso Coripet va in un territorio e installa su superficie privata un eco-compattatore. L'obbligo per il Consorzio è quello di comunicare al Comune dove si trova l'eco-compattatore e quanto raccoglie. La stessa possibilità è data al Comune che è interessato all'impianto e si accorda con Coripet per installarlo su superficie pubblica: così come avviene con il privato, Coripet accompagna il Comune/partner per tutta la filiera (includendo anche le campagne di fidelizzazione degli utenti). C'è poi la seconda possibilità dove il Comune decide e gestisce in autonomia e a proprie spese la macchina: se il materiale raccolto rispetta determinate condizioni tecniche funzionali al bottle to bottle, Coripet lo ritira e conferisce al Comune 420 euro/tonnellata a fronte della consegna del materiale.
Ciò che accomuna queste ipotesi è che il flusso di bottiglie in PET post consumo viene conteggiato negli obiettivi di raccolta dei Comuni e destinato al riciclo a ciclo chiuso bottle to bottle, contribuendo così al raggiungimento dei nuovi, sfidanti obiettivi, specifici sulle bottiglie in PET, previsti dalla direttiva SUP (single use plastic) n. 904/2019, per cui i livelli di raccolta delle bottiglie dovranno essere pari ad almeno il 77% entro il 2025 e al 90% entro il 2029 (art. 9 dir. cit.) e dagli anni 2025 e 2030, le bottiglie dovranno contenere almeno, rispettivamente, il 25% e il 30% di R-PET food contact (PET riciclato idoneo al diretto contatto alimentare, art. 6 dir. cit.).
“Gli ecocompattatori serviranno moltissimo al sistema nazionale e ai Comuni perché contribuiranno a raggiungere quel 77% che ogni territorio deve raccogliere entro il 2025 come previsto dalla normativa SUP. In questo modo aumenterà la quota di avviato a riciclo. Prendiamo il caso di Parma dove il Comune raccoglie già il 67% di bottiglie. Il Comune ha voluto gli eco-compattatori perché punta a diventare il primo Comune a raggiungere la quota del 77%” ha sottolineato Monica Pasquarelli, Responsabile installazione eco-compattatori Coripet.
Ma i Comuni possono opporsi all'installazione di un eco-compattatore? “Riteniamo che anche grazie all’accordo con ANCI si sia chiarito che le installazioni sono win win sia per Coripet che per i Comuni e servono al sistema Paese per gli obiettivi della SUP, per cui non vediamo motivi per eventuali opposizioni visto quanto sopra e che l'eco-compattatore Coripet, è uno strumento che rientra nella Responsabilità Estesa del Produttore, che il consorzio è titolato ad installare visto anche il proprio decreto di riconoscimento” ha dichiarato Giovanni Albetti, direttore Coripet.
“Auspichiamo una crescita di questa modalità” aggiunge Coripet. “C'è una differenza fondamentale tra il PET raccolto nel cassonetto e quello raccolto con l'eco-compattatore: con quest'ultimo si può fare il bottle to bottle: ciò è reso possibile dal fatto che gli eco-compattatori, attraverso il riconoscimento del codice a barre, garantiscono l'origine del prodotto, ovvero il fatto che si tratti di Pet proveniente da utilizzo alimentare (requisito fondamentale per la produzione di PET riciclato – rPET)” ha spiegato Monica Pasquarelli.
“L’utilizzo di rPET per la produzione di nuove bottiglie, che in Italia al momento ha un limite anacronistico di legge del 50% che non esiste in altri Paesi UE, comporta minori costi ambientali e di produzione, un ridotto utilizzo di materie prime e la diminuzione di emissioni di CO2 nell’aria, rivelandosi una scelta indispensabile per l’ambiente e in linea le disposizioni della recente Direttiva SUP” ricorda Coripet. “Le nuove bottiglie prodotte con una percentuale di rPET conservano, inoltre, le stesse caratteristiche delle bottiglie in PET, sia dal punto di vista della sicurezza igienica che della resistenza dell’imballaggio” ha concluso Giovanni Albetti.