Rifiuti Ue, il commissario all'Ambiente Sinkevicius ribadisce le regole stringenti di finanziamento agli inceneritori
Virginijus Sinkevicius ha risposto all’interrogazione posta dall'europarlamentare Martin Hojsík: il riferimento a finanziamenti ammissibili solo per impianti di incenerimento che emettano meno di 250 grammi di CO2 per kWh incontra il favore degli ambientalisti italiani
21 June, 2020
Il commissario per l'ambiente e gli oceani della Commissione Europea, Virginijus Sinkevicius, venerdì 19 giugno ha risposto all’interrogazione sui finanziamenti della BEI all’incenerimento dei rifiuti posta ad aprile da Martin Hojsík, ambientalista slovacco e membro dell'Intergruppo del Parlamento Ue sul benessere e la conservazione degli animali.
“Nonostante la raccomandazione della Commissione Europea di eliminare progressivamente il sostegno pubblico al recupero di energia dai rifiuti misti – recita l’interrogazione presentata da Hojsík - la Banca Europea per gli Investimenti ha continuato a finanziare l'incenerimento da termovalorizzazione in Europa, anche in paesi con elevate capacità di incenerimento esistenti. Ciò potrebbe minare gli obiettivi delle direttive sui rifiuti e il nuovo piano d'azione per l'economia circolare”. L’europarlamentare pone quindi due domande a Sinkevicius:
“La Commissione è d’accordo sul fatto che la BEI dovrebbe interrompere il finanziamento all'incenerimento waste-to-energy in linea con la sua comunicazione e il piano d'azione per l'economia circolare?”
“In che modo garantirà che la BEI svolga il proprio ruolo di banca del clima dell'UE e contribuisca al raggiungimento degli obiettivi politici dell'UE sopra menzionati?”
A distanza di circa due mesi arriva la risposta del Commissario all'Ambiente, che incontra il favore degli ambientalisti visto il chiaro riferimento a finanziamenti ammissibili solo per impianti che emettono meno di 250 grammi di CO2 per kWh, quando in Italia ad esempio gli inceneritori attuali viaggiano tra i 550 e i 700 grammi. Ecco la risposta completa di Sinkevicius:
“Le attività di prestito della Banca europea per gli investimenti (BEI) nel settore dei rifiuti solidi mirano principalmente ad aiutare i mutuatari a raggiungere il rispetto della legislazione dell'UE in materia di rifiuti, compresa la gerarchia dei rifiuti, con particolare attenzione ai progetti che contribuiscono all'economia circolare e alla mitigazione dei cambiamenti climatici. In alcuni casi, l'infrastruttura per la produzione di energia dai rifiuti, incluso l'incenerimento, potrebbe essere necessaria per trattare i rifiuti non riciclabili deviati dalle discariche e gli scarti dai processi di riciclaggio.
In linea con la comunicazione della Commissione sul ruolo del waste-to-energy nell'economia circolare, la BEI finanzia solo strutture di trattamento dei rifiuti residui in linea con i piani di gestione dei rifiuti degli Stati membri. Nuova o maggiore capacità di incenerimento rifiuti può essere sostenuta solo in casi ben giustificati in cui non vi sia rischio di sovraccapacità e la gerarchia dei rifiuti sia pienamente rispettata. Inoltre, ai sensi della proposta di regolamento che istituisce il programma InvestEU, gli investimenti negli inceneritori per il trattamento dei rifiuti saranno esclusi dalla garanzia dell'UE dal 2021, ad eccezione degli impianti dedicati esclusivamente al trattamento dei rifiuti pericolosi non riciclabili.
Dall'adozione della nuova politica di prestiti energetici della BEI, solo i progetti che emettono meno di 250 grammi di CO2 per kWh sarebbero ammissibili al finanziamento. Questo criterio si applica anche ai progetti di termovalorizzazione.
La BEi si è impegnata ad aumentare la quota di finanziamenti dedicati all'azione per il clima e alla sostenibilità ambientale al 50% delle sue operazioni entro il 2025 e ad allineare tutte le attività di finanziamento all'accordo di Parigi entro la fine del 2020. La Commissione sostiene con forza questo impegno e attende con impazienza alla sua riflessione nella tabella di marcia della BEI 2021-2025".