Covid 19 e plastica monouso, Greenpeace: le alternative riutilizzabili sono sicure
Oltre 100 esperti di salute pubblica e ricercatori di diciotto paesi – tra cui l’Italia – hanno sottoscritto una dichiarazione sostenendo che i contenitori riutilizzabili sono alternative sicure per la salute durante l’emergenza Covid, "respingendo così i proclami dell’industria della plastica in tutto il mondo". Lo rende noto Greenpeace Italia
22 June, 2020
Oltre 100 esperti di salute pubblica e ricercatori di diciotto paesi – tra cui l’Italia – hanno sottoscritto una dichiarazione sostenendo che i contenitori riutilizzabili sono alternative sicure per la salute durante l’emergenza COVID-19, "respingendo così i proclami dell’industria della plastica in tutto il mondo". Lo rende noto Greenpeace Italia in una nota in cui spiega che gli esperti sanitari dell'associazione "insieme UPSTREAM, un’altra organizzazione che come Greenpeace fa parte della coalizione internazionale Break Free From Plastic, confermano che gli imballaggi usa e getta non sono affatto più sicuri di quelli riutilizzabili e, se si rispettano le basilari regole di igiene, anche i sistemi basati su prodotti sfusi e ricarica sono assolutamente sicuri".
"Approfittare delle crisi per promuovere la plastica usa e getta, spaventando le persone sull’uso di borse, contenitori e altri oggetti riutilizzabili e ottenendo così la sospensione di provvedimenti nei confronti dell’industria della plastica, è la prova che questo sistema è marcio - aggiunge l'associazione - . Il nostro Pianeta, e in particolare il nostro mare, è malato anche per l’inquinamento da plastica e la pandemia che viviamo ci insegna che non c’è più tempo da perdere. Per mantenere le persone al sicuro e proteggere la nostra casa, dobbiamo ascoltare la scienza invece del marketing subdolo dell’industria della plastica che continua a fare profitti a scapito del Pianeta. Le ricerche più recenti sono chiarissime: se non interveniamo subito la produzione di plastica quadruplicherà i volumi attuali entro il 2050 e sarà responsabile del 20% del consumo mondiale di combustibili fossili, con un inevitabile peggioramento dell’emergenza ambientale e climatica del Pianeta. L’unica possibilità concreta che abbiamo per fermare l’inquinamento da plastica è ridurre subito la produzione, a partire dall’usa e getta".