L’intelligenza artificiale al servizio dei cittadini per la raccolta differenziata. Ecco la nuova idea dell’app Junker
Per la prima volta l’intelligenza artificiale viene applicata a un assistente virtuale per la raccolta differenziata che, sfruttando le tecniche di riconoscimento immagine, identifica gli oggetti e i materiali di cui sono composti comunicando in tempo reale le corrette modalità di conferimento
25 June, 2020
Una ripartenza più green: è l’appello che arriva all’unisono in queste settimane dal mondo ambientalista. Junker, app lanciata 5 anni fa da una start up innovativa bolognese, dà il suo contributo. E lancia una nuova funzione ad alto tasso di innovazione, destinata a rivoluzionare il nostro modo di differenziare i rifiuti. Per la prima volta infatti l’intelligenza artificiale viene applicata a un assistente virtuale per la raccolta differenziata, che, sfruttando le più avanzate tecniche di riconoscimento immagine, identifica gli oggetti e i materiali di cui sono composti, comunicando in tempo reale all’utente le corrette modalità di conferimento.
Niente più dubbi di fronte a una scatola di polistirolo o un cartone della pizza sporco, niente più materiali informativi cartacei, né confuse query sui motori di ricerca: da oggi per sapere dove gettare un oggetto basta metterlo in posa, scattare una foto e inviarla al “cervellone” di Junker. Al resto pensano gli algoritmi che, instancabili, lavorano per aiutare cittadini e Comuni a migliorare la qualità della raccolta differenziata. Un’eccellenza dell’innovazione ambientale che introduce anche un cambio di paradigma: non sono più i cittadini a dover cercare le informazioni, ma sono le informazioni stesse a raggiungerli, comodamente a portata di smartphone.
“È l’inizio della raccolta differenziata 4.0”, rivendica Giacomo Farneti, ideatore dell’app. “Un cambiamento d’approccio, che aumenterà l’empowerment dei cittadini. Abbiamo lavorato molto per mettere a punto questa tecnologia sperimentale, basata su un sistema di apprendimento automatico che si evolve, appunto, grazie alla collaborazione degli utenti”.
Giorno dopo giorno, infatti, le fotografie e i feedback degli utilizzatori andranno ad accrescere il patrimonio di conoscenza dell’app, che già oggi riconosce oltre 1,6 milioni di prodotti, di cui ben 220mila segnalati dai cittadini. Finora l’app offriva tre modalità di ricerca: per scansione del codice a barre, per simboli o per ricerca testuale. Adesso, grazie alla nuova funzione di riconoscimento immagini, sarà ancora più facile differenziare anche gli oggetti sfusi o privi di etichetta.
“La tecnologia può e deve essere un alleato prezioso per diffondere comportamenti responsabili nei confronti del prossimo e del pianeta”, dichiara Benedetta De Santis, CEO di Giunko, la start up che ha lanciato l’app. “Con Junker aiutiamo i cittadini a percorrere la strada della sostenibilità, partendo dalle piccole scelte di ogni giorno e usando la digitalizzazione per abbattere barriere linguistiche o di accessibilità”.
Junker è infatti tradotta in 10 lingue e totalmente accessibile anche ai non vedenti. I nativi digitali la usano tanto quanto gli anziani, gli stranieri come gli italiani. Il risultato è una community composta da oltre 1,3 milioni di persone, che giorno dopo giorno consultano l’app per gestire meglio i propri rifiuti, ma anche imparare a produrne meno. Grazie a quiz, consigli, mappe delle buone pratiche di economia circolare sui territori e una nuovissima Bacheca del riuso, in cui condividere oggetti ancora in buono stato che altrimenti finirebbero in discarica.
Fonte: Junker