Il Vermont è il primo Stato al mondo a bandire lo spreco di cibo? No, ha solo reso obbligatoria la raccolta dei rifiuti organici
Molti lettori ci hanno segnalato la notizia che vedrebbe lo Stato del Vermont bandire lo spreco alimentare. Quindi abbiamo deciso di verificare per fare chiarezza, a modo nostro, o comunque raccontare cosa è successo
23 July, 2020
Molti dei nostri lettori ci hanno segnalato la notizia che vedrebbe lo Stato del Vermont bandire lo spreco alimentare. Sono stati soprattutto i commenti dei nostri affezionati, sempre puntuali e precisi, a stimolarci e a farci decidere di fare un po’ di chiarezza, a modo nostro, o comunque raccontare cosa è successo.
Sfatiamo prima di tutto il mito che il Vermont sia il primo stato al mondo a mette al bando lo spreco di cibo. Come? Semplicemente perché non è vero e la legge entrata in vigore il 1° luglio non dice questo. Ma prima una premessa è d’obbligo: a noi i cittadini del Vermont ci sono simpatici perché parte della nostra infanzia, grazie al cartone animato Pollyanna e la serie tv Lassie (quella del 1997).
Probabilmente, in quella ampia rete di distribuzione e circolazione delle informazioni che si chiama internet, come in un moderno ’telefono senza fili, qualcuno avrà fatto confusione con la contemporanea messa al bando di alcuni prodotti in plastica monouso (sacchetti in plastica su tutti). Insomma in Vermont la notizia è che dal 1° luglio 2020 è diventata obbligatoria la raccolta dei rifiuti organici. Quindi nessun alimento dovrà finire nel bidone dell’indifferenziata. aziende e cittadini dovranno raccogliere separatamente i rifiuti organici attraverso bidoni stradale, con il compostaggio domestico (o di comunità) e se il cibo è ancora buono ben vengano le donazioni a enti che si occupano di sostenere i bisognosi.
Ovviamente gli amministratori del The Green Mountain State non sono degli sprovveduti e legiferando in tal senso provano a sostenere in maniera energica il compostaggio (domestico o di comunità) e le donazioni di cibo per gli indigenti, Due scelte che da un lato fanno risparmiare soldi sia ai cittadini che all’amministrazione pubblica attraverso la riduzione dei rifiuti, mentre dall’altro aiutano a migliorare la salute del suolo, diminuiscono l’impatto ambientale del servizio di gestione rifiuti e per ultimo si liberano derrate alimentari per i bisognosi in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo.
Non resta che plaudire alla scelta del Vermont (una buona notizia non solo per gli Stati Uniti ma per tutto il pianeta) e ricordare che un consumo sostenibile delle risorse è possibile e passa anche attraverso la gestione consapevole del cibo.