Pronta per partire la sperimentazione dell'area di libero scambio a Palermo
La conferma ad Eco dalle Città arriva da Massimo Castiglia, Presidente della Prima Circoscrizione di Palermo. Abbiamo anche raccolto la testimonianza di Giulia Di Martino che ci ha raccontato il percorso dell'associazione “Sbaratto” nata per gestire il mercato dell'usato e del libero scambio all'Albergheria, nel quartiere Ballarò
27 July, 2020
Prosegue il cammino dell'area di libero scambio nel quartiere Albergheria dove presto partirà la sperimentazione. La conferma ad Eco dalle Città arriva da Massimo Castiglia, Presidente della Prima Circoscrizione di Palermo. “È stata messa nero su bianco la fase di sperimentazione da parte dell'Amministrazione comunale. Le ultime due delibere indicano il soggetto gestore. Nel frattempo è nata Sbaratto, l'associazione che mette insieme i venditori del mercato”. Al momento sono circa un centinaio, ma i numeri stanno crescendo. La municipalizzata che si sta occupando della cartellonistica sta predisponendo la segnaletica per indicare i confini dell'area di libero scambio. "A questo punto l'amministrazione e l'associazione saranno nella condizione di dare avvio concreto alla fase di sperimentazione che durerà sei mesi". La previsione, secondo Massimo Castiglia, è quella di partire a settembre.
Eco dalle Città ha anche raccolto la testimonianza di Giulia Di Martino che ci ha raccontato il percorso dell'associazione “Sbaratto” nata per gestire il mercato dell'usato e del libero scambio all'Albergheria, nel quartiere Ballarò di Palermo. “A Ballarò esiste un'Assemblea permanente che coinvolge i vari soggetti sociali, il mercato storico della frutta e del cibo. Da un po' di tempo sono stati coinvolti in questo percorso anche gli operatori del mercato dell'usato. Questa ultima, è una realtà informale: persone che hanno creato questo mercato dettato principalmente da un'esigenza di sussistenza che trova risposta nell'attività di sgombero e recupero. Un fenomeno assolutamente spontaneo che è arrivato ad ospitare fino a 300 persone al giorno di settimana, e fino a circa mille il fine settimana. Nel febbraio 2017 è cominciato il percorso con il Comune di Palermo, nel corso del quale sono sono stati istituiti dei tavoli tecnici che hanno portato l'estate scorsa all'istituzione di un'area di libero scambio con decreto della Giunta comunale”.
“Successivamente – ricorda Giulia Di Martino - si è creata un'associazione che ha come soci gli operatori del mercato. Abbiamo riconosciuto due tipi di partecipazione. L'iscrizione principale da parte di chi vuole mettere il banco e quella secondaria per chi, come soci sostenitori, vuole partecipare alla vita dell'associazione attraverso l'organizzazione di attività collaterali, ad esempio, di ecologia, formazione e consulenza. L'obiettivo – sottolinea Giulia – è dare un valore aggiunto ad un progetto che non nasce solamente come vendita ma intende valorizzare la comunità, avere ricadute positive e ricomporre le relazioni. È un risposta ad un'esigenza molto bella che avevamo colto: le persone attraverso la dignità del lavoro provano a riscattarsi e sopravvivere giorno per giorno. Non è un'operazione assistenzialista ma una bellissima iniziativa, presa di posizione, per assecondare un fenomeno nato al di fuori delle istituzioni” ha concluso Giulia.