La scuola a un bivio tra ecologia e spreco. Un appello
Troppo pochi sono ancora i dati, troppe poche le certezze, troppo addormentati ancora quegli addetti ai lavori (all'ambiente) che dovrebbero vigilare e non stanno vigilando. Quindi poniamo punti interrogativi ed esplicitiamo i timori
26 August, 2020
Nell'impossibilità di scrivere un articolo sulle conseguenze ambientali delle nuove regole di vita scolastica, questo è un intervento o forse un appello. Troppo pochi sono ancora i dati, troppe poche le certezze, troppo addormentati ancora quegli addetti ai lavori (all'ambiente) che dovrebbero vigilare e non stanno vigilando.
Quindi poniamo punti interrogativi ed esplicitiamo i timori.
Cominciamo da quello apparentemente sventato della plastificazione totale delle mense e dei pasti. L'ipotesi di servire i pasti in monoporzioni confezionate con corollario di stoviglie usa e getta in plastica tradizionale è rimasta solo come IPOTESI RESIDUALE, in casi di particolare difficoltà. Speriamo che tutti concordino di evitarle, ma occorre tenere gli occhi aperti.
Veniamo ai nuovi grandi rischi. Se il tavolo delle decisioni è quello tra Governo e Regioni, leggiamo che i dubbi e i conflitti non mancano ma non riguardano purtroppo i problemi che vogliamo segnalare.
Per quanto riguarda il trasporto a scuola, è un po' triste constatare che non si citi in alcun modo le potenzialità della bicicletta. Eppure persino nelle grandi città più trafficate negli ultimi anni si sono moltiplicate le esperienze di gruppi di scolari che vanno a scuola in bici accompagnati da uno o più adulti. Non se ne parla neanche?
Veniamo alle mascherine. Si discute se debbano essere tenute sul viso anche in classe. Sembrano però tutti d'accordo purtroppo sullo scempio ambientale ed economico di acquistare e regalare ogni giorno milioni di usa e getta. Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, ha detto ad Eco dalle Città che non è un problema per gli impianti ma per l'educazione. Certamente. Aggiungo che comunque anche da un punto di vista quantitativo undici milioni di mascherine per cinque grammi ciascuna fa 55 tonnellate al giorno, oltre all'impatto ambientale del trasporto quotidiano delle usa e getta.
Ministero dell'Ambiente, comuni, assessori, consiglieri, insegnanti consapevoli, aziende dei rifiuti e soprattutto ragazze e ragazzi scolari di Friday for Future… qualcuno se ne vuole occupare?
Eco dalle Città si impegna a pubblicare e pubblicizzare ogni iniziativa per mascherine sostenibili (riciclabili, ma soprattutto per le riutilizzabili). Usateci.
Si parla poi dell'arrivo di milioni di banchi monoposto e non ho trovato notizie certe sul destino dei banchi esistenti, soprattutto ovviamente di quelli biposto che suppongo andranno accantonati. Mettiamo le mani avanti: non si deve buttare via niente. Si raccolgano le idee su come utilizzarli, si cerchi di capire quali saranno i banchi da usare tra un anno o due ma i centri di raccolta delle aziende non accettino di farsi carico di questi banchi, non prima che sia stato individuato un percorso di riuso o comunque virtuoso.
Anche su questo punto sollecitiamo voci e prese di posizione.
Altrimenti che scuola é? Scuola di spreco?