Le macchinette 'mangiaplastica' arrivano nei mercati di Roma, siglata intesa con Coripet
Accordo tra Roma Capitale e CORIPET (consorzio per la gestione degli imballaggi in PET) per l’installazione anche nei mercati cittadini, dopo le stazioni della metro, di ecocompattatori per il riciclo delle bottiglie in plastica
29 September, 2020
La sigla del protocollo tra Roma Capitale e CORIPET, consorzio per la gestione degli imballaggi in PET per liquidi, prevede infatti l’installazione di ecocompattatori su tutto il territorio urbano. Questi ultimi, già presenti in otto stazioni della metropolitana, garantiscono un implemento della raccolta delle bottiglie in PET nella Capitale, in linea con la Direttiva Europea SUP.
“Dalle stazioni della metropolitana ai mercati di Roma, estendiamo la presenza delle macchinette mangiaplastica ai luoghi più frequentati della città. Roma è capofila in Italia di questo progetto che è piaciuto moltissimo ai cittadini. In soli otto mesi, sono già stati riciclati 3,2 milioni di bottiglie: un’ottima risposta dei cittadini all’insegna della tutela ambientale e della sostenibilità. Per chi conferisce il materiale in PET, ci saranno meccanismi di premialità analoghi a quelli della campagna +Ricicli +Viaggi”, dichiara la sindaca Virginia Raggi.
La logica di raccolta e riciclo è quella del bottle to bottle: i materiali raccolti avranno nuova vita, sempre in vista dell’obiettivo europeo fissato al 2025 di produrre bottiglie contenenti un 25% di PET riciclato (R-pet).
“La positiva esperienza di riciclo nelle stazioni metro di Roma organizzata insieme al Campidoglio e ad Atac, ha creato le premesse per questo accordo complessivo – commenta Corrado Dentis presidente CORIPET – e ci auguriamo che l’esempio di Roma Capitale possa funzionare da stimolo anche per gli altri comuni che abbiamo interessato anche in seguito al recente accordo siglato con l’ANCI. Desideriamo fare cultura del riciclo perché la cittadinanza e tanti turisti in visita hanno dimostrato di apprezzare il servizio aggiungendo anche una certa curiosità sul processo che subiscono le bottiglie tra la loro distribuzione e il loro riutilizzo. Abbiamo già avviato contatti anche con altri soggetti, come la GDO e le grandi infrastrutture, per ripetere quest’esperienza anche con le realtà private”.