Targhe alterne, così ci prendono in giro
Attacco ai sindaci che non firmano l’ordinanza; impuniti quelli che non la fanno rispettare
21 October, 2005
<b>LA PROVINCIA BOICOTTATA VIGILI ASSEGNATI AD ALTRI SERVIZI, DIVIETI LIMITATI, TOLLERANZA: APPENA PARTITA, L’INIZIATIVA ANTI-SMOG È GIÀ NAUFRAGATA
Alessandro Mondo</b>
Targhe alterne: così è se vi pare. Secondo giorno di limitazione, ieri potevano circolare le pari, secondo giorno di multe mancate. Zero verbali a Grugliasco, Moncalieri, Carmagnola, Beinasco, Orbassano, Borgaro, Settimo, Volpiano. Possibile? A Vinovo hanno risolto il problema alla radice. «I controlli non li abbiamo fatti - spiegano dalla Polizia municipale -. L’ordinanza è stata pubblicata solo mercoledì pomeriggio, non ci sembrava opportuno farla scattare a distanza di mezza giornata. Cominceremo la settimana prossima». Vabbè. Situazione in leggero miglioramento a Rivoli (19 multe), Alpignano (14), Collegno (8), Venaria (5). Anche ieri Torino ha guidato la classifica con 178 contravvenzioni a fronte di 825 controlli.
Resta il fatto che - mentre si avvicina la resa dei conti fra la Provincia e le amministrazioni «ribelli» di Chieri, Chivasso e Nichelino (la «diffida» di Saitta scade oggi) - in nove dei 14 Comuni «virtuosi» i blocchetti dei vigili sono rimasti in bianco. Delle due l’una: o gli automobilisti rispettano le ordinanze dal primo all’ultimo capoverso, oppure i controlli latitano. Per la verità esiste una terza «lettura»: alcuni sindaci sostengono di non aver voluto usare da subito il pugno duro. Più informazione meno repressione, almeno nei primi giorni.
Sarà, ma non bisogna scavare molto per arrivare alla sostanza del problema. Gli stessi amministratori che hanno obbedito senza batter ciglio alla Provincia, impegnata da mesi nella difficile acrobazia di coordinare Comuni diversi, sono i primi ad ammettere le difficoltà. Nessun complotto contro Palazzo Cisterna, dicono. Però un conto è pubblicare l’ordinanza, altra cosa farla rispettare. Il problema numero uno è l’organico ridotto dei vigili, poche decine a fronte di Comuni che contano migliaia di abitanti. Viabilità, ma non solo: per i «civich» il ventaglio degli impegni quotidiani spazia dal lavoro d’ufficio al presidio delle scuole. E anche sulla viabilità ci sono dei distinguo: infrazione scaccia infrazione, il divieto di sosta o l’attraversamento con il rosso si impone sul numero di targa. Lorenzo Bonardi, sindaco di Moncalieri, lo dice chiaro: «Mi servirebbero 80 vigili, devo accontentarmi della metà. Con tutto il rispetto per le targhe alterne, ho delle priorità». Idem per Carlo Marroni, sindaco di Orbassano (24 vigili per 22 mila residenti): «La difficoltà è reale. Se Torino lamenta la scarsità di vigili, figurarsi noi».
Eppure le benedette ordinanze - allineate sull’orario del divieto ma variegate nella definizione del territorio interessato (spesso limitato ad alcune strade o tratti di strada) -, le hanno firmate. «Condividiamo il principio - è la risposta -, ma non possiamo farci niente». «Io ho 36 vigili per 38 mila residenti - commenta Marcello Mazzù, sindaco di Grugliasco -. Sulla viabilità, tutta, impegno due pattuglie ed un camper. Ok alle targhe alterne, ma non possiamo fare miracoli. Non a caso stiamo cercando di unire le forze, e i vigili, con Rivoli e Collegno». Meno diplomatico Gilberto Giuffrida, sindaco di Beinasco, «forte» di 16 vigili per 19 mila abitanti: «La mattina io i miei vigili li mando davanti alle scuole. I tagli al bilancio impongono delle scelte, mentre le targhe alterne implicano uomini e mezzi: dalle transenne alla cartellonistica. E comunque, sappiamo bene a cosa servono...».
Un aiuto indiretto al rispetto del provvedimento potrebbe arrivare dall’entrata in vigore del biglietto a tariffa unificata da e verso Torino. L’agevolazione, promossa dalla Provincia con l’Agenzia per la Mobilità, funziona così: nei mesi di novembre e dicembre il divario nel costo dei biglietti - 90 centesimi a Torino, 1,40 euro nei Comuni limitrofi - sarà eliminato. L’iniziativa, valida solo nei giorni delle targhe alterne, ha valore sperimentale e permetterà di viaggiare con 90 centesimi. Obiettivo: «risarcire» gli automobilisti e spingere all’utilizzo del mezzo pubblico. Il biglietto si acquisterà in tabaccheria e sarà valido 70 minuti. Quanto alla Provincia, onore al merito, ci mette del suo. Nonostante i tempi di super-magra l’assessore Piras, d’intesa con il collega Campia e il presidente Saitta, è riuscito a trovare fra le (scarse) pieghe del bilancio i 50 mila euro necessari a rimborsare GTT del mancato incasso. Così a novembre e dicembre. Con la speranza che da gennaio anche i Comuni aprano il portafoglio. Data l’aria, non c’è da sperarci troppo.