Storico verdetto in Gran Bretagna: lo smog contribuì alla morte di una bambina
Ella Kissi-Debrah, affetta da asma, morì nel 2013 a Londra all'età di nove anni in seguito ad una crisi respiratoria. Il coroner ha accertato che l'inquinamento dell'aria ha contribuito in maniera rilevante alla morte della piccola
15 December, 2020
Nata da una famiglia di radici africane residente alla periferia sud-est della capitale britannica, nell'affollato sobborgo di Lewisham, Ella fu ricoverata in ospedale per ben 27 volte in 3 anni. Si arrese all'ultimo attacco di asma oltre sette anni fa, dopo un calvario ospedaliero di corse al pronto soccorso, ricoveri e dimissioni iniziato almeno nel 2010. La vicenda è stata al centro di una lunga causa giudiziaria, fino all'approdo di fronte alla Southwark Court.
In base a una perizia del professor Stephen Holgate, medico legale, la vita di Ella rimase per mesi "sull'orlo del baratro" prima dell'attacco fatale. Mentre per il magistrato inquirente Philip Barlow, coroner aggiunto della corte di Soutwark, il verdetto è ormai chiaro. Dopo due settimane di udienze ad hoc - ha affermato oggi Barlow - "sono giunto alla conclusione che Ella morì di asma", ma che a questo esito "contribuì un'esposizione eccessiva all'inquinamento dell'aria".
Fra le cause del decesso, il coroner elenca quindi formalmente, numerandole, "uno scompenso respiratorio acuto; una forma severa di asma; l''esposizione all'inquinamento". La madre della bambina, Rosamund, e due fratelli di Ella hanno assistito alla lettura del verdetto. Commentando la conclusione del procedimento, gli avvocati di Rosamund Kissi-Debrah hanno da parte loro sottolineato come l'inserimento nel certificato di morte dell'inquinamento ambientale come concausa del decesso sia senza precedenti nella storia della giustizia britannica, "e forse mondiale": un precedente destinato a fare giurisprudenza nel diritto anglosassone.