Il piano antismog è una minestra riscaldata
Il sindaco Albertini propone per l´ennesima volta il ticket d´ingresso, ma già sappiamo che non si farà mai
21 October, 2005
PAOLO HUTTER
Inoltre, mentre per la media annuale la riduzione del 50 per cento è sufficiente, sarebbe necessario che i giorni in cui si sforano i 50 microgrammi di concentrazione si riducessero a meno della metà, dato che secondo l´attuale direttiva non potrebbero superare i 35 e invece viaggiamo talvolta anche sul centinaio l´anno. Precisioni e precisazioni, come quelle che ho appena citato, sono necessarie se si vuole fare sul serio e proporsi di andare oltre i tanto vituperati "provvedimenti spot". La Direzione Ambiente della Commissione Europea - anche se venisse approvata la proposta deroga che concede appunto cinque anni per mettersi in regola alle regioni più inquinate che dal 2005 sono "fuorilegge"- darà disco verde solo in presenza di impegni concreti reali verificati e realizzati anno per anno. È più che comprensibile che la Regione voglia puntare su provvedimenti cosiddetti strutturali di miglioramento dei carburanti, dei motori e dell´organizzazione della mobilità, ma intanto quanto è credibile l´antipasto che ci viene offerto nel primo dei fatidici cinque anni?
Per continuare col paragone gastronomico, siamo di fronte a una minestra riscaldata per la quarta volta consecutiva: cinque ore spezzate di blocco dei non catalizzati e tre (solo tre a quanto pare) domeniche di blocco che da totale sta diventando parziale con un allargamento delle deroghe, e quindi minor fruibilità da parte di ciclisti e pedoni. Per il resto le misure di riorganizzazione della mobilità sembrano ancora chiacchiere, oltretutto contraddittorie come nel caso dei ticket, ovvero tariffazioni dell´accesso: Albertini lo ripropone nell´ottavo dei nove anni del suo mandato, come se fosse uno che passa per caso davanti a Palazzo Marino, e il presidente forzista della commissione Ambiente del consiglio regionale, Maullu, lo boccia invece proponendo una tassa per tutti. La messa fuori circolazione delle auto non catalizzate, poi, non sarebbe di per sé risolutiva, ma almeno è imminente nelle aree urbane dell´Emilia e della Toscana, mentre qui non è neanche calendarizzata. Almeno i diesel "euro zero" potrebbero essere fermati già dall´anno prossimo, per un orario ben più consistente delle striminzite 20 ore settimanali. C´è solo un vantaggio dialettico importante, con la presentazione del cosiddetto piano regionale: se l´obiettivo è la riduzione del 50 per cento della media annuale ci si dovrebbe abbastanza presto poter confrontare su dati reali e non solo sulla passione teorica che possiamo avere per questo o quell´altro singolo provvedimento.