Santiago del Cile cambia finalmente gli autobus
Parte (con ritardo) un progetto pilota per le metropoli latino americane, via i bus a nafta gestiti da piccole ditte individuali
03 November, 2005
<b>Daniele Biella</B>
Rivoluzione nei mezzi di trasporto della capitale cilena: le vecchie, inquinanti micro lasciano il passo a bus molto più moderni ed ecologici. Un mito che scompare, in nome del rispetto per l'ambiente e del progresso.
Le cifre la dicono tutta: il trasporto pubblico e privato di Santiago del Cile genera il 48% delle polveri inquinanti, l'84% degli ossidi di nitrogeno e il 91% del monossido di carbonio presenti nell'aria. Ogni persona che cammina per le vie del centro anche solo per poche ore se ne rende conto: gola secca, tosse e bruciore agli occhi sono fenomeni comuni. Allo stesso modo, è comune la nube giallastra che avvolge la metropoli (quasi 6 milioni di abitanti) per gran parte dell'anno, che si dirada solo in occasione degli sporadici rovesci.
Il Ministero dei Trasporti del governo attuale ha deciso di cambiare rotta, annunciando un nuovo Piano di Trasporto Urbano chiamato "Transantiago", che ha debuttato sabato 22 ottrobre 2005: una nuova flotta di bus, ultramoderna, in regola con le emissioni, di facile accesso per i cittadini e connessa con gli altri mezzi di trasporto della città, metropolitana in primis. "Vogliamo che sia il miglior sistema di trasporti dell'America Latina e uno dei migliori del mondo" dice Jaime Estévez, Ministro delle Opere Pubbliche.
I mille nuovi pullman, di colore verde e di tre diverse dimensioni (tipo "A" 8-11 metri, tipo "B" 11-14 metri, tipo "C" più di 14 metri) sostituiranno gradualmente, non senza intoppi iniziali a quelli già esistenti, le 7 mila micros, bus arancioni che tanto hanno fatto la storia degli ultimi decenni di Santiago e del Cile e che ora, poco alla volta, scompariranno: il definitivo "cambio della guardia" è previsto non oltre il 2010.
Le micro sono il simbolo di tutta una parte della società cilena che ora, come dice il presidente Lagos, "si deve adeguare alla modernizzazione del Paese": mentre prima il guadagno dell'autista aumentava in percentuale con l'aumentare dei biglietti venduti (con una conseguente competizione sfrenata, che nel solo 2002 ha lasciato sulle strade 134 morti e 5.788 feriti, fonte Conaset, Commisione Nazionale della Sicurezza del Transito), ora i nuovi conduttori avranno uno stipendio fisso e tutela pensionistica. Transantiago, che conta su finanziamenti statali e avrà un giro di 700 milioni di dollari all'anno, vuole convincere i cittadini ad abbandonare la macchina per riprendere i mezzi pubblici e quelli non inquinanti, per invertire la tendenza degli annio 1991-2001 che ha visto un aumento del 20% dell'uso dell'auto contro un 17% in meno di utenti di pullman. Dal punto di vista strettamente ambientale, la riformulazione del "Piano di Decontaminazione Atmosferica" ha come obiettivo per la fine di quest'anno il 75% di diminuzione delle polveri inquinanti e il 40% degli ossidi di nitrogeno.
Utopia? Staremo a vedere. Nel frattempo, dopo i primi 10 giorni di utilizzo del nuovo sistema di trasporti, c'è chi si lamenta per ritardi, bus che non arrivano mai o passano senza fermarsi perché stipati all'inverosimile. Ma se la qualità dell'aria e la sicurezza della strada, a conti fatti, ne guadagneranno, al cileno andrà bene anche aspettare qualche minuto in più.