Roma:Auto catalizzate sotto accusa. Della magistratura.
La perizia della procura - da Repubblica del 03.11.2005
03 November, 2005
Sono ancora insufficienti le misure anti-inquinamento disposte dal Comune sia per il sistema di monitoraggio che per il blocco del traffico. Ma non solo: i danni più pesanti per la salute pubblica arrivano dai «catalizzatori» che se da una parte limitano lo smog dall´altro producono ozono in quantità allarmanti a bassa quota. Sono queste le conclusioni più importanti della consulenza disposta dal procuratore aggiunto Gianfranco Amendola affidata a un pool di esperti formato da Gianfranco Bielli, chimico ex dirigente dell´Arpa; il professore Claudio Botré, ordinario di chimica alla Sapienza, Riccardo Felici, epidemiologo delle malattie respiratorie e Antonio Pistelli dell´università Cattolica. I risultati della consulenza sono inquietanti e da alcuni giorni sono sulla scrivania del procuratore capo Giovanni Ferrara. Si tratta di una perizia voluminosa: tra gli indicatori anche i dati sulle presunte morti da smog oggetto dello studio del centro epidemiologico regionale. Nella consulenza sono centrali le conclusioni formulate dai due chimici Gianfranco Bielli e Claudio Betrè: il primo pone l´attenzione sul sistema di monitoraggio delle polveri sottili mentre il secondo sottolinea come le cause dell´inquinamento siano da legare al traffico urbano e all´impiego sistematico della marmitte catalizzate. Una conclusione che mette sotto accusa l´intero sistema di mobilità su gomme. Ora toccherà al procuratore Ferrara di valutare quali provvedimenti adottare per rendere più efficace la lotta allo smog. Lo scorso maggio, nell´ambito della stessa indagine, il sindaco Walter Veltroni e l´assessore all´ambiente Dario Esposito avevano presentato al procuratore Ferrara un dossier con le misure adottate proprio contro le polveri sottili.
<b>Marino Bisso e Cecilia Gentile</b>