BICA 2006
Ambiente e comunicazione di nuovo protagonisti a Venezia il 16 e 17 febbraio 2006 con BICA 2006
12 December, 2005
Comunicazione e ambiente tornano protagonisti il 16 e 17 febbraio 2006 al Terminal Passeggeri di Venezia con BICA 2006, la Biennale Internazionale della Comunicazione Ambientale, che giunge alla sua IV edizione.
L’evento è ideato da Federambiente, Federazione Italiana Servizi Pubblici Igiene Ambientale, associazione che riunisce oltre 270 imprese ed enti di comparto dell’igiene ambientale.
BICA rappresenta un’occasione importante di riflessione e di catalizzazione d’attenzione e interesse sulle tematiche ambientali, contribuendo ad accrescere una consapevole cultura ambientale e garantendo un approccio scientifico e competente alle questioni trattate.
Grazie al successo dell’edizione 2004, BICA si è ritagliata una posizione di tutto rispetto nel panorama degli appuntamenti dedicati all’ambiente, affermandosi come evento di riferimento per la comunicazione ambientale, luogo d’eccezione per chi - istituzioni, imprese e cittadini - si confronta ogni giorno con l’ambiente, il suo sviluppo e la sua tutela e crede nella comunicazione ambientale come strumento e opportunità di relazione, dialogo e crescita nel comune obiettivo di uno sviluppo in armonia con l’ambiente.
<b>I TEMI DI BICA 2006</b>
Filo conduttore dell’edizione 2006 sarà la comunicazione nelle sue diverse forme: dalla cosiddetta comunicazione negoziale e partecipata, che sempre più si impone come modalità necessaria alla gestione delle decisioni ambientali, a quella delle imprese, che va orientandosi alla divulgazione dei criteri di eticità, responsabilità sociale e sostenibilità verso cui le imprese dimostrano un’attenzione e sensibilità in continua crescita.
Uno speciale momento di riflessione e confronto verrà dedicato poi al Protocollo di Kyoto. Il 16 febbraio 2006 infatti non sarà soltanto il giorno di inaugurazione di BICA: in quella data ricorrerà in tutto il mondo l’anniversario dell’entrata in vigore di questo Protocollo, il primo accordo internazionale per la riduzione dei gas serra.
A questa ricorrenza fondamentale, BICA 2006 dedicherà l’evento d’apertura: autorevoli esponenti del mondo istituzionale, associativo ed economico contribuiranno a tracciare il quadro della strada percorsa e quella da fare, per riuscire ad onorare, nel 2012, gli obiettivi fissati dal Protocollo. E a guardare oltre, verso il cosiddetto Post-Kyoto.
Al di là del convegno iniziale, al quale sono stati invitati a partecipare il Ministero all’Ambiente, importanti rappresentanti di Istituzioni, Enti locali e associazioni ambientaliste, BICA proseguirà nel pomeriggio del 16 febbraio con una serie di iniziative volte a scandagliare le più recenti tendenze nel campo della comunicazione ambientale.
Sarà dedicato alla comunicazione negoziata e partecipativa nei casi di conflitto ambientale, recentemente in primo piano nella cronaca italiana con le proteste contro la realizzazione della TAV in Val di Susa, il convegno che aprirà i lavori giovedì pomeriggio, e che ospiterà esperti di comunicazione e manager di aziende che racconteranno le loro esperienze in questo campo.
La comunicazione sarà ancora protagonista nel pomeriggio di giovedì con il seminario dedicato alle nuove tendenze della comunicazione interna delle aziende, orientate in particolare a criteri di humanistic management, in alternativa a quelli ritenuti da molti esperti insufficienti, dello scientific management.
Il sipario di BICA si aprirà di nuovo sulla comunicazione venerdì: protagonisti in questo caso saranno i servizi di pubblica utilità, e le caratteristiche che essi devono assumere in una città il cui volto si è dipinto di diversi colori, lingue, tradizioni e necessità. Su questo tema interverranno sociologi, rappresentati di istituti di ricerca e delle comunità di extracomunitari, manager d’azienda e politici. La giornata di venerdì vedrà poi diverse occasioni di approfondimento tecnico, con gli appuntamenti dedicati all’impegno delle imprese del Nord-Est associate a Federambiente nella bonifica e riqualificazioni dei siti inquinati e delle aree urbane degradate, e alle metodologie di minimizzazione e riduzione dei rifiuti che i manager delle multiutilities e delle aziende affiliate a Federambiente racconteranno ai cittadini.
Non poteva mancare poi una meritata vetrina per le aziende e le imprese che hanno intrapreso la via dell’imprenditorialità responsabile: al tema della responsabilità sociale d’impresa e del bilancio etico sarà dedicato un intero convegno nella mattinata di venerdì.
La comunicazione, in campo ambientale, è diventata un elemento imprescindibile di cui nessuno più mette in dubbio l’utilità ed esigenza: una consapevolezza questa di cui hanno preso atto e che hanno contribuito a formare anche le forme artistiche di espressione. Ecco quindi che venerdì pomeriggio BICA dedicherà un convegno all’esplorazione di come teatro, cinema e pubblicità abbiano interpretato, condizionato e dato forma a questa comunicazione. Con questo convegno BICA 2006 saluta i suoi ospiti e dà appuntamento all’edizione 2008 con un piccolo omaggio: la rappresentazione teatrale “Mi rifiuto!”, spettacolo con la regia di Licia Navarrini, interamente scritto dai ragazzi di due compagnie teatrali bolognesi, "Il Capannone" e "I Calzini Rigati”.
Se il cuore di BICA rimane la parte convegnistica, ricche opportunità per confrontarsi su idee, progetti, risultati e prodotti in grado di testimoniare l’impegno e la responsabilità sociale di istituzioni e imprese in campo ambientale saranno anche l’area espositori e le altre iniziative che verranno organizzate a latere dei convegni.
Maggiori informazioni su BICA 2006 sono disponibili sul sito Internet della manifestazione all’indirizzo web www.bicaonline.net.
Bica 2006 è ideata da Federambiente ed è prodotta da Segest Spa, società di comunicazione e relazioni pubbliche con sedi a Ferrara e Bologna
<b>IL PROTOCOLLO DI KYOTO A BICA 2006</b>
BICA 2006 vuole diventare il 16 febbraio 2006 il luogo deputato in Italia al confronto sul Protocollo di Kyoto a un anno dalla sua entrata in vigore e la prima occasione di riflessione dopo la COP 11 (Conferenza delle Parti) e la conferenza delle Nazioni Unite chiusasi a Montreal lo scorso 9 dicembre.
Il Protocollo di Kyoto è stato sottoscritto nel 1997 nella città giapponese da cui prende il nome, nel corso della Terza Sessione della Conferenza delle Parti (COP) sul clima, istituita nell’ambito della Convenzione Quadro sul cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC). Soltanto nel settembre 2004 però, grazie alla decisione della Duma russa, si sono raggiunte le condizioni legali necessarie alla sua entrata in vigore, che prevedeva infatti la ratifica del trattato dai paesi che nel 1990 erano complessivamente all’origine di almeno il 55% delle emissioni di gas serra.
Con il Protocollo di Kyoto i paesi industrializzati si impegnavano a ridurre entro il 2012 le emissioni di gas serra del 5,2% rispetto al 1990, anno preso come di riferimento. L’Unione Europea si è prefissa di ridurre entro il 2012 la produzione di anidride carbonica (CO2) dell’8%, mentre l’Italia del 6,5%.
Erano esclusi invece dall’accordo, per non rendere ancora più difficoltosa la loro crescita, i paesi in via di sviluppo, aspetto che ha suscitato il malcontento di diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, che ancora oggi non hanno ratificato il trattato.
Proprio in questi giorni il Protocollo di Kyoto è stato al centro delle cronache: in Italia, in particolare, per la pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente, di uno schema di assegnazione di tetti di emissioni per circa 1.100 imprese italiane.
Inoltre, sono state molte le iniziative intraprese da diverse realtà italiane nell’ultimo anno: dal “Patto per Kyoto” firmato da associazioni tra cui Cia, Greenpeace, Ises Italia, Issi, Kyoto Club, Legambiente, WWF (<a href="www.greenpeace.it/new/patto_per_kyoto.pdf?phpMyAdmin=b5yVy6-kEedAVBwC4cTFUpLZlQf" target="_blank">leggi il documento</a>) e che propone quattro linee guida per ridurre i gas climalteranti, all’Osservatorio Kyoto, collaborazione tra Regione Toscana e Istituto Cnr- Ibimet per il controllo delle emissioni della regione o il progetto della Provincia e dell’Agenda 21 Locale di Bologna, denominato “Micro Kyoto”. Rappresentanti di questi progetti saranno a BICA il 16 febbraio 2006 per raccontare, all’interno del convegno di apertura dedicato proprio al Protocollo, i loro obiettivi, esperienze e strategie.
Non solo: la data dell’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto sarà un momento in cui le diverse realtà che in Italia si occupano del trattato potranno confrontarsi sulle problematiche e le indicazioni scaturite a Montreal, in Canada. Qui, dal 28 novembre al 9 dicembre scorsi, circa 10.000 delegati - rappresentanti di 189 governi, gruppi ambientalisti e business – hanno partecipato ai negoziati sul post-Kyoto. Mentre chi, come il premier britannico Tony Blair, si è già dichiarato critico sull’effettiva efficacia del Protocollo di Kyoto, altri si interrogano invece sulla modalità migliore per contrastare i cambiamenti climatici dopo il 2012. Due sono le vie emerse a Montreal: quella già tracciata dal Protocollo di Kyoto, a favore della quale si sono espressi Legambiente e WWF Italia, oppure quella che percorre la via della Convenzione sul Clima delle Nazioni Unite.
Soltanto alcuni dei nodi che a BICA sarà possibile discutere, partendo da una premessa poco incoraggiante, ma che di certo conferma l’importanza di iniziative sul Protocollo di Kyoto. Secondo un recente sondaggio svolto dalla Doxa per conto dell’ente certificatore DNV, infatti, il Protocollo di Kyoto rimane sconosciuto a 8 italiani su 10, anche se oltre il 94% degli intervistati ha dichiarato di credere in un collegamento diretto tra l’inquinamento provocato dalle attività umane e i cambiamenti climatici, e la maggioranza chiede a istituzioni e imprese di fare di più per l’ambiente, dichiarandosi disposta (circa il 90%) a modificare in prima persona il proprio stile di vita per ridurre l’inquinamento.