Crisi gas, deroga per bruciare olio: scelta sbagliata e pericolosa
Il comunicato di Legambiente
24 January, 2006
<b>"Basterebbe ridurre le esportazioni di energia elettrica"</b>
“Il governo vuole approvare un provvedimento politicamente sbagliato e totalmente inutile a risolvere il problema della crisi gas. Per pochi giorni d’emergenza, si rischiano così gravi conseguenze ambientali ed economiche”. Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, torna sul decreto, annunciato per domani in consiglio dei ministri, che consentirà di bruciare olio combustibile anziché metano per produrre energia, in deroga alle leggi ambientali esistenti. L’olio è infatti un combustibile che produce emissioni nettamente superiori al gas.
“La Ue ha lanciato un chiaro monito: questa scelta comporterà ulteriori sforamenti dei limiti imposti da Kyoto e, di conseguenza, anche multe salate per il nostro Paese – continua Ferrante -. La pagheremmo tanto in termini economici quanto dal punto di vista ambientale. Lo hanno capito bene gli amministratori locali, Roberto Formigoni in testa, che hanno già espresso il loro dissenso verso un provvedimento che vanificherebbe in un attimo quelli adottati in questi giorni contro le polveri sottili”.
“Ma la scelta del governo è anche inutile se guardiamo i numeri effettivamente in gioco – aggiunge il direttore generale di Legambiente -. La riduzione del flusso di gas dalla Russia equivale a circa l’1% della quantità totale impiegata in Italia. Inoltre solo un terzo del metano viene utilizzato per produrre energia mentre il resto è destinato a usi industriali e per il riscaldamento. Insomma, come si capisce anche dalle stesse dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, basterebbe ridurre temporaneamente le esportazioni di energia elettrica per fronteggiare queste poche settimane di emergenza”.