Gas, via libera all’operazione risparmio
Riscaldamenti: un grado e un’ora in meno. Tremonti: avanti con il nucleare, al G7 un piano italiano per l’energia - da Il Corriere della Sera del 25.01.2006
25 January, 2006
ROMA - Il consiglio dei ministri straordinario ha dato il via libera al pacchetto-gas per affrontare l’emergenza del gelo e dei tagli dalla Russia. Gli impianti di riscaldamento dovranno essere abbassati di un grado (da 20 a 19, più 2 di tolleranza), e saranno accesi per un’ora in meno al giorno. Il provvedimento varrà per un mese, quindi per tutto febbraio, e comporterà un risparmio per circa 10 milioni di metri cubi al giorno. Esclusi dal piccolo sacrificio gli ospedali, le case di cura, le scuole e gli asili. Il ministro delle Attività produttive Claudio Scajola, nell’illustrare le misure, non ha escluso «un piccolo aumento in bolletta che dovrà essere stabilito dall’Autorità dell’energia».
TREMONTI RILANCIA - La manovra energetica dell’esecutivo si è svolta in una giornata di forte emergenza in tutta Europa scossa da un’ondata di freddo senza precedenti che ha causato decine di morti. Mentre dalla Russia il gas continua a subire contrazioni: ieri l’Eni ha calcolato in circa l’8% la flessione. Sul tema è intervenuto anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti - «L’Europa deve fare molto di più come Europa» - anticipando che al prossimo G7 di Mosca l’Italia presenterà un suo documento di lavoro per dare un forte contributo a una politica energetica comune. Tremonti ha anche rilanciato il nucleare sostenendo che si tratta dell’«unica alternativa possibile».
CENTRALI A OLIO - I decreti varati ieri sono due: oltre alla riduzione delle temperature per caldaie e termosifoni, il secondo permetterà di utilizzare, al posto del gas, olio combustibile a basso contenuto di zolfo, in deroga temporanea a una legge europea che nel 2003 ne ha proibito l’uso. Le centrali coinvolte da questa emergenza - quattro Enel e due di Edipower - saranno individuate dal ministero delle Attività produttive di volta in volta e comunque il provvedimento varrà per due mesi, fino a tutto marzo.
GAS IN RISERVA - Questo secondo decreto, dal punto di vista del risparmio energetico, è molto più significativo: infatti comporterà una riduzione dell’uso di gas per 25-35 milioni di metri cubi al giorno. Ma è anche quello ad alto rischio ambientale ed è già finito nel mirino d Bruxelles. Il ministro Scajola ha ricordato che il freddo di questi giorni sta bruciando energie oltre il previsto e, senza interventi, le riserve energetiche sarebbero state intaccate entro due-tre settimane al massimo. Come fare per controllare che verrà rispettato l’abbassamento di un grado? Scajola ha detto che «non viviamo in uno Stato di polizia», ma anche garantito che «i furbi non saranno tollerati perché ognuno deve fare la sua parte».
LA FUSIONE DI LETTA - Snam Rete gas e Terna siano unite e sotto controllo pubblico, benché partecipate dagli operatori del settore: una proposta sulla quale si sta costruendo un «largo consenso nell'Unione». È l'idea lanciata ieri da Enrico Letta, responsabile economico della Margherita. «Se il centrosinistra vince noi crediamo che debba esserci una simbiosi tra le reti del gas e dell'elettricità - spiega Letta - perciò lavoreremo a una fusione tra Terna e Snam Rete Gas». Il progetto «dovrebbe dar vita a una società in mano pubblica ma con capitali privati».
TUTTI A MOSCA - Scajola ha annunciato che domani si recherà a Mosca per incontrare il ministro russo dell’Energia. Obiettivo del colloquio ottenere garanzie sul rispetto dei contratti di fornitura del gas. In cambio «daremo ampie assicurazioni a Mosca della volontà dell’Italia che Gazprom sia uno dei nostri concorrenti energetici perché ne abbiamo bisogno». Scajola chiederà pure, visto che la Russia ha appena assunto la presidenza del G8, che il problema dell’energia sia inserito tra gli argomenti in testa all’agenda dei lavori. Anche Tremonti, da Bruxelles, ha annunciato un prossimo incontro con il suo omologo russo per affrontare le questioni energetiche che «domineranno la scena ancora per diversi mesi».
L’OCCHIO DI BRUXELLES - «La Commissione europea esaminerà il decreto italiano sulla riduzione del consumo di gas, per constatare se il testo è in conformità o meno con la direttiva europea sulle emissioni di Co2». Lo ha detto Barbara Helfferich, portavoce del commissario europeo all'Ambiente Stavros Dimas, precisando che «in linea generale un Paese membro non ha il diritto di derogare all'accordo concluso sui piani di emissioni autorizzati dalla Commissione europea».
R. Ba.