EMERGENZA PM10 in 180 comuni del nord Italia. Ieri 5 milioni di lombardi sono rimasti a piedi in 137 comuni per la domenica senz'auto che ha coinvolto le aree critiche delle province di Milano, Como-Sempione, Bergamo, Brescia,
oltre agli abitanti di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova. In Piemonte stop alle auto a Novara e in 43 comuni della provincia. A Roma secondo giorno consecutivo di stop ai mezzi più inquinanti nella fascia verde; limitazioni anche a Bologna nella zona a traffico limitato. Intanto la febbre da polveri sottili sale. Le città in poco più di un mese hanno già quasi «bruciato» il bonus annuale di sforamenti. In testa Milano: secondo i calcoli di Euromobility, il capoluogo lombardo ha superato i 50 microgrammi a metro cubo giornalieri per 33 giorni contro il tetto massimo di 35 giorni annui concessi dalla normativa arrivando addirittura a registrare 200 microgrammi a metro cubo. Torino segue a ruota con 30 giorni di sforamenti nel solo mese di gennaio. Roma, secondo un primo bilancio, è a quota 20 a gennaio. E i blocchi potrebbero essere «sacrifici inutili se domani le centraline delle maggiori città italiane segneranno ancora limiti superiori», ha detto il presidente di Euromobility, Carlo Iacovini, sottolineando che le città hanno armi spuntate per far fronte all'emergenza e che «in Italia manca il coraggio di affrontare il problema con approcci forti». Iacovini sottolinea che le città hanno armi spuntate per far fronte all'emergenza e che «in Italia manca il coraggio di affrontare il problema con approcci forti».