Smog, denunciati Comune e Regione
L´accusa: "Le istituzioni non tutelano il diritto alla salute dei cittadini" - da Repubblica del 09.02.2006
09 February, 2006
<b>Nuovo aumento delle polveri sottili
Ricorso dei consumatori in procura: la magistratura fermi le auto
Oriana Liso</B>
La polemica sulla smog arriva in tribunale. La denuncia arriva da Altroconsumo, associazione di difesa dei consumatori, che ieri ha presentato un ricorso per imporre a Regione e Comune di attuare i provvedimenti antismog: blocco delle auto catalitiche anche dopo il 3 marzo, targhe alterne, blocchi totali del traffico e fermo della circolazione fino a quando i valori delle polveri sottili non torneranno al di sotto della soglia di attenzione. L´altro ieri, infatti, con la centralina di via Juvara che ha registrato 111 microgrammi al metrocubo di Pm10, è stato il trentasettesimo giorno in cui il livello delle micropolveri ha superato i 50 microgrammi per metrocubo fissati dalla legge (per la normativa europea non si possono superare i 35 giorni l´anno di inquinamento).
Il ricorso urgente presentato ieri in tribunale dall´associazione dei consumatori verrà analizzato da un giudice entro dieci giorni. Se la risposta fosse positiva, Comune e Regione avrebbero pochi giorni per mettersi in regola. «Chiediamo solo che i provvedimenti vengano messi in pratica» spiega Altroconsumo.
"I magistrati devono obbligare Albertini e Formigoni a mettere in pratica i provvedimenti già decisi, anche se scomodi sotto elezioni"
Secondo i dati riportati nel ricorso anche il biossido d´azoto, oltre al pm10, da gennaio ha superato i limiti per sei giorni consecutivi
Finiscono sulla scrivania di un giudice, sotto forma di ricorso urgente, le ultime polemiche sullo smog. È Altroconsumo, associazione di difesa dei consumatori, ad aver presentato ieri mattina un ricorso al tribunale per imporre a Regione e Comune di attuare i provvedimenti antismog: blocco delle vetture catalitiche anche dopo il 3 marzo, circolazione a targhe alterne, blocchi domenicali, ma anche fermo totale della circolazione fino a quando non si riesca a tornare a meno di 50 microgrammi al metro cubo di particolato, considerato dai parametri fissati dall´Unione Europea la soglia limite. Subito o, almeno, al più presto, perché in ballo c´è la salute dei cittadini. Che già per oltre 35 giorni dall´inizio dell´anno è stata esposta a concentrazioni record di pm10, l´inquinante che non accenna ancora a diminuire, anzi. L´ultima rilevazione dell´Arpa, martedì, registrava 111 microgrammi al metrocubo in via Juvara e 97 al Verziere, valori simili in provincia.
«Speriamo che sia una forma sufficiente di pressione», spiega Paolo Martinello, il presidente di Altroconsumo. Il ricorso urgente, depositato ieri, verrà entro dieci giorni analizzato da un giudice che poi convocherà l´associazione, il Comune e la Regione per comunicare la sua decisione. Se fosse positiva, le amministrazioni avrebbero pochi giorni di tempo per mettersi in regola. Un gesto limite? Ad Altroconsumo rispondono di no. Per quanto raro, per loro era doveroso "costringere" il sindaco Albertini e il presidente Formigoni ad agire. «Non chiediamo al giudice di pensare a dei provvedimenti. Quelli esistono già nei piani antinquinamento: bisogna solo decidersi a metterli in pratica, per quanto a ridosso delle elezioni possa essere poco popolare farlo», sottolinea Martinello.
Il ricorso è pieno di dati e tabelle, elaborazioni di dati dell´Arpa che dimostrano come - quest´anno come l´anno scorso, quando i giorni di polveri alle stelle raggiunsero la cifra record di 150 - lo sforamento dei limiti imposti dall´Unione Europea sia stato una costante, d´estate e d´inverno. Non solo: dalla fine di gennaio - dicono i dati - anche il biossido d´azoto, che non è meno pericoloso del pm10 - ha superato i valori limite per sei giorni consecutivi. Per questo, ieri mattina, i legali dell´associazione si sono presentati in tribunale, decisi a far valere le loro ragioni: «Regione e Comune continuano a polemizzare, ma non decidono, nonostante le misure di limitazione del traffico adottate finora - blocco delle non catalitiche in due fasce orarie quotidiane, alcuni fermi domenicali - si siano rivelate del tutto insufficienti», spiega il ricorso.
Ora si aspetta la decisione del giudice, che potrebbe anche respingere la richiesta dell´associazione di consumatori, mentre la Regione ieri ha tirato le somme sui primi quindici giorni di controlli sugli impianti di riscaldamento, che hanno un ruolo importante proprio nelle emissioni di pm10. Gli ispettori del Pirellone hanno rilevato 273 irregolarità (su 1.362 verifiche) a Milano e in altre città della Regione: le multe vanno da 5mila a 10mila euro, più basse - tra 516 e 2.582 euro - quelle per chi aveva la temperatura interna degli stabili più alta di venti gradi.