Wwf e Legambiente: che destino si prevede per i palazzi del ghiaccio?
da La Stampa del 09.02.2006
09 February, 2006
Olimpiadi promosse dagli ambientalisti, ma con voto solo sufficiente. Wwf e Legambiente fanno un primo bilancio per valutare l’impatto ambientale «anche se una vera e propria analisi - spiega Gaetano Benedetto, segretario di Wwf Italia - si farà alla fine. Va segnalata la coerenza delle soluzioni adottate con il piano regolatore e i principi di bioarchitettura al Villaggio Olimpico, ma ci sono anche lati negativi, come l’innevamento artificiale, che poterà a consumare almeno 825 mila metri cubi di acqua».
Per Roberto Della Seta, presidente di Legambiente, «va apprezzata la scelta di una grande città per ospitare i giochi invernali evitando forti impatti sugli ecosistemi di montagna. La collocazione di alcuni servizi su strutture spesso già esistenti, ha evitato di pesare con opere di grandi dimensioni nelle zone montane. Ma si è persa comunque l’occasione di fare le prime olimpiadi “ecologiche”». Legambiente e Wwf puntano il dito sui due mega-impianti di trampolino per il salto a Pragelato e la pista di bob a Cesana: «Sono costati 100 milioni di euro e grandi disboscamenti, ma con grande probabilità dopo le Olimpiadi rimarranno inutilizzati. Era stato proposto di sfruttare gli impianti esistenti di Albertville, come consente la normativa del Cio, ma l’ipotesi è stata trascurata». E poi la scarsa qualità architettonica dei ben 4 palazzetti del ghiaccio, il cui futuro è ancora incerto dopo una spesa di «3 miliardi di euro, ma con una scarsa considerazione della reale utilità per i cittadini».