«Smog, Milano sfora un altro livello d’allarme»
Regione e Comune: pronti a prendere provvedimenti radicali, ma l’Europa ci deve aiutare. Domenica giornata senz’auto - da Corriere della Sera del 22.02.2006
22 February, 2006
<b>La Ue: oltre il limite anche la media annuale di Pm10. L’oncologo: salute a rischio</B>
È l’altra faccia della Milano inquinata. Il valore che la Commissione europea attendeva prima di avviare una procedura di infrazione contro l’Italia e la Lombardia per lo smog: nel 2005, la media annuale di polveri sottili nell’aria è stata di 54 microgrammi per metro cubo. Sballato del 35 per cento il limite consentito (40). E inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. A partire dal 2002, quando la media del Pm10 nei 12 mesi ha toccato quota 57, le concentrazioni sono via via calate a 55 nel 2003 e 51 nel 2004. Tornando a salire proprio nel 2005, anno in cui è entrata in vigore la legge comunitaria sulla qualità dell’aria. Ieri lo smog era sotto i limiti, ma per domenica è previsto il blocco del traffico. I parametri di valutazione europea sono due. Il primo si concentra sulle medie giornaliere: il Pm10 non può superare i 50 microgrammi per metro cubo più di 35 giorni in un anno. Da questo punto di vista lo sforamento nel 2005 è macroscopico e già certificato, con 151 superamenti. Non è andata meglio in avvio del 2006: 47 giorni fuorilegge su 51.
Il secondo criterio di valutazione («Il più significativo», dicono i tecnici Ue) riguarda la media sull’intero anno. La legge fissa la soglia a 40. Milano, nel 2005, ha respirato in media 54 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. «È il dato più importante per gli effetti sulla salute - spiega Paolo Crosignani, oncologo ed epidemiologo dell’Istituto dei tumori -, sia a breve termine, morti e ricoveri, sia a lungo termine, come perdita di speranza di vita». Il meccanismo è semplice: un picco concentrato in pochi giorni è meno dannoso di un livello di inquinamento più basso, ma persistente.
La situazione lascia poche speranze di evitare la procedura di infrazione da parte dell’Europa. La Commissione è pronta a concedere una deroga a chi dimostra un impegno concreto nel ripulire l’aria. Per la media annuale di Pm10 ci sarebbe un margine di tolleranza del 20 per cento, alzando la soglia da 40 a 48. Per il 2005 Milano sarebbe comunque fuorilegge. «La Lombardia ha progetti strutturali e intende attuarli - spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Domenico Zambetti -: speriamo di farlo anche con il contributo economico della Ue. Non chiediamo sconti o deroghe, ma attenzione ai nostri sforzi e risorse per arricchire il nostro piano, di cui è già stato riconosciuto il valore».
Anche il Comune indica la necessità di interventi «radicali»: «A Milano ci sono ancora 100 mila vecchie auto diesel e 15 mila caldaie a gasolio - conclude Bruno Villavecchia, direttore Ambiente ed energia dell’Agenzia per la mobilità di Palazzo Marino -. Sono i responsabili principali del Pm10: bisognerebbe incentivare un uso del gasolio che riduca al minimo l’impatto ambientale. Si può fare con i filtri antiparticolato».