Agenda 21 a Terra Futura
"Gli Aalborg Commitments dalla firma all'attuazione": a confronto esperienze italiane ed europee
03 April, 2006
di Giuseppe Iasparra
Nell’ambito della mostra-convegno di Firenze, città italiane ed europee si sono confrontate su ciò che fatto fino a questo momento, per mettere in pratica gli Aalborg Commitments.
Inger Andreasen (città di Aalborg) ha illustrato l’implementazione dei Commitments nel luogo , dove furono elaborati (2004, IV conferenza europea delle città sostenibili). Ad Aalborg è stata approvata la baseline review, una mappatura che analizza le lacune e i punti di forza della città, sulla base dei dieci punti degli Aalborg Commitments. Nella città danese sono partiti diversi progetti rivolti alla sostenibilità; l’analisi ha però evidenziato una mancanza di interconnessione tra essi: manca quindi un coordinamento tra i settori dell’amministrazione pubblica che si occupano dei progetti.
Trevor Graham della città di Malmo, ha presentato il Nordic Regional Aalborg Commitments Network, una rete dei paesi nordici, nata prendendo esempio dal Coordinamento italiano Agenda21 Locali. Costituitasi nel novembre 2005, la rete nordica vede la partecipazione di regioni, province e città dei paesi scandinavi, baltici e della Polonia. Il Network punta ad un doppio coordinamento: uno interno, tra le varie realtà locali, ed uno esterno, con l’Unione Europea.
È intervenuto anche Eric Guillon, presidente del Comité 21 francese. Al comitato francese, a cui aderiscono 330 soci, nel 2005 ha compiuto 10 anni: in occasione dell’anniversario, i soci hanno adottato 5 impegni per il decennio successivo. Il più ambizioso di questi impegni è la promozione, presso città, province e regioni, della devoluzione dell’1% del bilancio, per gli obiettivi del millennio (es. accesso all’acqua, accesso all’energia); oggi la media è dello 0,5%. È un comitato che molto alla cooperazione: dal settembre 2004 ha sottoscritto un protocollo con il Coordinamento italiano con il catalano Xarxa de Ciutats i pobles cap a la Sostenibilitat.
A Terra Futura erano presenti anche i soci di Agenda21 Italia. Nel corso della prima giornata del convegno, gruppi di lavoro del coordinamento italiano hanno organizzato diversi incontri aperti al pubblico, sul tema della sostenibilità applicata a città, a montagne, turismo…
Alcune città italiane hanno presentato le “buone pratiche” nell’attuazione degli Aalborg Commitments: tra loro Reggio Emilia, Ancona e Roma. Quest’ultima aderisce dal ‘94 alla carta di Aalborg; nel Piano Regolatore appena approvato nella capitale, è stata data grande importanza alle aree verdi: si prevede che queste passino da 3600 a 7900 ettari.
A Reggio Emilia, dal 2004 esiste l’ufficio “Ag21 e ReggioSostenibile”. Dal 2005 gli Aalborg Commitments sono stati integrati con la Contabilità ambientale e sono inseriti tra gli impegni di carattere strategico. Dal 2005 ad oggi, è stato creato un piano di lavoro e sono in preparazione due report (uno tecnico ed uno divulgativa), che nel corso di quest’anno saranno ultimati. Una volta approvati dalla Giunta i report, saranno a disposizione dei cittadini: bisogna ricordare che comunicazione e partecipazione, sono una tappa fondamentale del processo Agenda21.
Ancona ha presentato il suo report di sostenibilità. Nell’analisi, la città di Ancona adotta gli indicatori ACI (Adriatic Common Indicators), indici inseriti nell’Aap 2020 (Piano d’azione per l’Adriatico). Il report vuole essere per la città, uno strumento di comunicazione e management urbano: quest’ultimo viene misurato applicando lo standard GRI che valuta spese e consumi. Il report contiene inoltre la baseline review, che sintetizza le azioni intraprese per soddisfare gli Aalborg Commitments.
A Terra Futura era presente anche la città di Siviglia, che ha invitato tutti alla V Conferenza delle Città Sostenibili d’Europa che si terrà, proprio nella città Andalusa, dal 20 al 23 marzo 2007.