Romano Prodi scrive alla Fiab: "Il trasporto ciclistico è una priorità"
Ha risposto al documento di proposte Fiab presentato lo scorso febbraio a tutte le forze politiche - comunicato stampa Fiab del 05.04.2006
06 April, 2006
Il candidato Premier Romano Prodi apprezza e condivide il documento "Per una politica a sostegno della mobilità ciclistica" elaborato dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta, presentato pubblicamente a Roma lo scorso 8 febbraio presso la Camera dei Deputati e inviato a tutti i partiti con la richiesta di sottoscrizione.
Dopo le risposte positive di Movimento Repubblicani Europei (Adriano Musi), la Margherita(Francesco Rutelli), il Südtirololer Volkspartei, il Partito dei Comunisti Italiani (Armando Cossutta) e l'Italia dei Valori (Antonio Borghesi), tutte pubblicate sul sito www.fiab-onlus.it, è ora pervenuta l'adesione formale di Romano Prodi.
Nella sua lettera indirizzata al Presidente della Fiab Luigi Riccardi, il Professore dichiara: "E' a tutti noto quanto personalmente io sia stato in passato e continui ad essere tuttora, vicino al mondo della bicicletta; non posso dunque che guardare con favore alla crescita della diffusione di questo mezzo non solo nel tempo libero ma anche nella vita quotidiana, come vero e proprio mezzo di locomozione". " Sono assolutamente certo - prosegue Romano Prodi - che questo incremento nell'uso e nella pratica darebbe un significativo contributo al decongestionamento dei centri urbani, all'abbattimento dell'inquinamento atmosferico come di quello acustico, con inequivocabili giovamenti per la qualità della vita".
Cosa chiede la Fiab al nuovo Governo per tutelare e diffondere la mobilità ciclistica in Italia? Le sintetizza il presidente della Fiab Luigi Riccardi: "Chiediamo un Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC), un Servizio nazionale per la mobilità ciclistica e, magari, un Sottosegretario con delega alla materia, norme del Codice della Strada più idonee alla circolazione e alla sicurezza del trasporto ciclistico e adeguate risorse economiche per dotare anche il nostro Paese di una rete ciclabile nazionale".
Lello Sforza
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