NUOVO PIANO ANTISMOG DELLA REGIONE
Una bufala mentre il Pm10 da inzio anno supera il limite un giorno su due - Comunicato stampa Legambiente Veneto del 24.05.2006
31 May, 2006
Rischia di essere l’ennesima bufala della Regione Veneto il nuovo piano antismog che ha dovuto raffazzonare in fretta e furia di fronte alla sonora bocciatura della Commissione Europea del precedente. A dichiararlo e Lucio Passi, della Segreteria Regionale di Legambiente Veneto.
Manco a farlo a posta il piano non prevede interventi e finanziamenti sul settore che più degli altri è responsabili delle emissioni di polveri sottili, quello dei trasporti, delegando agli interventi già in atto (sistema metropolitano ferroviario e Passante, autostrade) il potere taumaturgico di risolvere il problema. Quindi nessun cambio di rotta per quanto riguarda la gestione della mobilità, lasciando crescere al ritmo del 2% l’anno il trasporto di persone e merci su auto furgoni e camion, crescita favorita proprio dagli interventi infrastrutturali che continuano ad insistere sulla viabilità stradale.
Quando all’inserimento di tutti i comuni veneti sotto i 200 metri in fascia A, è semplicemente un atto dovuto, da anni richiesto da Legambiente. Il vero problema è, quali saranno gli interventi obbligatori per i comuni in fascia, un nodo per ora non risolto ma che considerando gli atteggiamenti fin qui avuti dalla regione, probabilmente porterà a provvedimenti inutili e di facciata. Il piano invece interviene dove c’è né meno bisogno (riscaldamento, incentivi per il parco veicolare…)
Legambiente ricorda che l’emergenza Pm10 è tutt’ora in corso. Ad oggi, contro i 35 giorni del superamento limite di giornaliero 50 microgrammi per metrocubo d’aria consentiti dalla legge, Verona ne ha collezionati già 101, Padova 83, Vicenza 82, Venezia-Mestre 76, Rovigo 57, Treviso 54 e Belluno 37. Una situazione che non migliora dell’inizio di questo decennio.