Sul treno i rifiuti per l´inceneritore
Il presidente di Trm: vantaggi economici e ambientali - da Repubblica del 05.06.2006
05 June, 2006
<b>Scegliendo per il Gerbido la ferrovia, costi di trasporto ridotti del 90% ed emissioni di anidride dimezzate</b>
Zandonatti: "Ma la raccolta differenziata dovrà continuare e essere incrementata"
A Barone Canavese il primato di comune più ecologico: separa nove pezzi su dieci
di FEDERICA CRAVERO
Sarà un treno a trasportare verso l´inceneritore la maggior parte dei rifiuti prodotti in provincia di Torino. Una ventina di convogli che, sfruttando la rete già esistente e prevedendo anche la possibilità di una bretella che si connetta al passante ferroviario, trasporteranno sia verso il Gerbido il 67-68% dei rifiuti indifferenziati, sia le scorie verso la discarica. Con vantaggi economici, visto che si abbatterebbero dell´89-90% dei costi totali. E ambientali dato che le emissioni di anidride carbonica si dimezzano.
L´inceneritore, tuttavia, suscita ancora molta diffidenza quando se ne parla in relazione alla raccolta differenziata. Al di là dei malumori che ha provocato nei comitati spontanei la decisione di stabilire il termovalorizzatore al Gerbido, infatti, dal punto di vista ambientale la questione è di far funzionare al meglio l´impianto che entro il 2011 dovrà bruciare i rifiuti di Torino e di una parte della provincia. La preoccupazione di molti, infatti, è che l´inceneritore "inghiotta" anche gli sforzi che si stanno facendo per raggiungere livelli adeguati di separazione dei rifiuti. «Questo non è vero - spiega Fabrizio Zandonatti, presidente di Trm, la società che costruirà e gestirà l´impianto - perché al massimo il termovalorizzatore può bruciare 421mila tonnellate di rifiuti all´anno. Oltre quel limite bisogna per forza differenziare».
La raccolta differenziata, infatti, è in aumento e un numero crescente di comuni adottano il sistema di raccolta "porta a porta". La gestione dei rifiuti negli oltre trecento comuni della provincia di Torino sta progressivamente confermando la capacità e la volontà dei cittadini di separare carta, metalli, plastica e materiale organico dal cosiddetto rifiuto indifferenziato. E i dati per il 2005 lo confermano: 36,3% contro il 31,2% del 2004 (un miglioramento del 5,1%), con punte di merito assai alte (nel chierese, ad esempio, si supera mediamente il 60% e nel 2004 i 600 abitanti di Barone Canavese differenziavano addirittura il 91%). Anche Torino, con una percentuale del 35,3%, registra la migliore prestazione in Italia tra le città con più di mezzo milione di abitanti. A contribuire al raggiungimento di questi livelli è stato senza dubbio il sistema di raccolta "porta a porta", che è già stato adottato da 133 comuni e che a fine anno raggiungerà la metà dell´intera popolazione del Torinese, anche grazie ai fondi stanziati dalla Provincia. Non sempre, però, il livello di differenziazione dei rifiuti è andato di pari passo con il gradimento della popolazione, interessata più al problema del disordine causato da cassonetti a volte troppo piccoli e poco attenta a ciò che butta nel sacchetto, nonostante la presenza di ecovolontari per insegnare le buone pratiche e reprimere gli atteggiamenti scorretti.
Questo oggi. Ma domani? Quale sarà la situazione una volta che il termovalorizzatore entrerà in funzione? Il programma provinciale di gestione dei rifiuti ha sviluppato strategie e piani di azione in base a una stima che prevede che nel 2010 la raccolta differenziata raggiunga il 50-60% del totale. Queste proiezioni, ad esempio, prevedono che tra 4 anni 520mila tonnellate di rifiuti saranno destinate al riciclo, mentre 475mila saranno immesse nella bocca dell´inceneritore. Dati che partono dal presupposto che la produzione di rifiuti rimanga stabile, se non in lieve diminuzione. Ma se ciò non accadesse? «Si dovrebbero cercare altre soluzioni - conclude Zandonatti - Costruire altri impianti o mandare i rifiuti altrove. Per questo l´inceneritore non può prescindere dalla raccolta differenziata».