Sale l´allarme per lo smog Bari nella lista nera Ue
In cinque mesi il limite è stato già superato 48 volte
06 June, 2006
<b>Tutta l´area metropolitana del capoluogo fa segnare un risultato negativo
Con i provvedimenti ecologici i veleni sono diminuiti
Il punto più critico è piazza Luigi di Savoia: la situazione è drammatica
GIULIANO FOSCHINI</b>
Allarme smog a Bari. Il capoluogo pugliese è entrato a pieno titolo nella lista nera delle città più inquinate d´Italia: in cinque mesi il numero massimo di superamenti di concentrazioni di polveri sottili nell´aria concessi dalla legge è stato abbondantemente superato. Trentacinque sono gli sforamenti tollerati. A ieri, Bari ne contava 48. Il punto nero è la solita piazza Luigi di Savoia dove lo smog tocca i punti massimi: lo scorso anno si superò la quota dei 100, due anni fa andò poco meglio. A tenere sotto controllo la situazione è anche la Commissione europea che ha messo sotto procedura d´infrazione la Puglia proprio per quanto riguarda l´area metropolitana di Bari: la Regione non ha mai presentato (come tra l´altro la maggior parte delle regioni italiane) un piano per la mobilità sostenibile. «Siamo stati convocati 15 giorni fa dal ministero per discutere di questo problema - spiega Michele Losappio, assessore della giunta Vendola con delega all´ambiente - Si è trattato di una riunione interlocutoria, noi abbiamo chiesti chiarimenti alla commissione e alla regione: vedremo al prossimo incontro cosa fare, c´è bisogno di capire quali sono le priorità. Non abbiamo a disposizione grandissimi fondi, quindi sarà una decisione da ponderare al meglio».
«La situazione è comunque migliore rispetto a quella di altre città - spiega l´assessore all´Ambiente, Maria Maugeri - ma comunque è importante tenerla sotto controllo». Per questo il comune ha inviato una nota alla Regione, chiedendo l´acquisto di un paio di nuove centraline per il rilevamento dell´inquinamento, e un piano diverso per decidere il dislocamento delle stesse. «Abbiamo il sospetto che quelle che ci sono non siano nei posti giusti». Quella di piazza Luigi di Savoia, per esempio, sarebbe troppo bassa e quindi troppo vicina ai gas di scarico: ecco perché nelle altre cinque centraline sparse per la città (stadio San Nicola, via Archimede, via Martin Luther King, corso Cavour e via Kennedy) si registrerebbero dati molto migliori. Il secondo posto con più smog a Bari è lo stadio San Nicola, dove dall´inizio dell´anno ci sono stati appena 16 superamenti. «Questa potrebbe essere una chiave di lettura del problema. Ma c´è anche il rischio - continua l´assessore - che magari esistono altri posti inquinati e noi non lo sappiamo». Il picco di smog degli ultimi anni sarebbe però confermato da altri tipi di fattori: sulla base di alcuni dati in possesso dell´assessorato, a Bari negli ultimi anni sarebbero aumentate le allergie (soprattutto ai bambini) e più in generale le malattie respiratorie. «Il nostro compito è cercare di trovare delle misure per lenire il problema. Non certo per risolverlo» dice la Maugeri. Quest´anno il comune ha introdotto le limitazioni al traffico per le auto euro 0 e parzialmente per le euro 1, alle quali era interdetto l´accesso al centro per due giorni alla settimana. Nel prossimo consiglio comunale saranno presentati i dati della sperimentazione: in piazza Luigi di Savoia nei giorni di blocco il valore delle polveri sottili è calato in media del 16 per cento. «Il confronto - spiegano i tecnici - è stato fatto tra giorni in cui si sono verificate uguali situazioni climatiche. La temperatura e il vento incidono infatti in maniera significativa in questo tipo di indicatori». Dal monitoraggio viene fuori inoltre che i benefici non si sono concentrati nelle ore del blocco, ma si sono estesi in tutto l´arco della giornata. «Il problema ora - continua l´assessore - è trovare delle soluzioni per limitare il problema traffico. Il park and ride è sicuramente una di queste». Maugeri e Decaro nelle prossime settimane faranno un vertice per capire come agire in futuro, studiando nuove soluzioni per limitare l´accesso in città delle automobili.
«L´esperienza - spiega Alberto Fiorillo, responsabile nazionale delle aree urbane di Legambiente - ci insegna che sono le politiche sulla mobilità, nella maggior parte dei casi a costo zero, che abbattono i livelli dello smog». Fiorillo cita il caso Bari: «Per ragioni climatiche la città, così come il resto della Puglia, riesce a contenere l´affare smog. Le nuove amministrazioni comunali e regionali hanno cambiato la marcia rispetto al disastro precedente, introducendo il monitoraggio. Ora però devono avere coraggio, facendo scelte soltanto apparentemente impopolari». A Bari il piano della chiusura al traffico della città vecchia e i parcheggi a pagamento in tutto il murattiano sono pronti da tempo. «Congelarli per questioni elettorali è un´operazione miope». «Nessun blocco ma solo rallentamenti dovuti alle tante cose che stiamo facendo a partire dal trasporto pubblico urbano» risponde l´assessore al traffico, Antonio Decaro. «Ora stiamo chiudendo la ztl nel centro storico, in vigore entro l´estate. Subito dopo partiremo con l´iter approvativo della zona a sosta controllata, il cui piano è già pronto. Spero di farcela per settembre».