Polveri alle stelle, ozono anche di notte
Legambiente: "Superato ogni limite nel silenzio generale" - da Repubbica del 27.06.2006
27 June, 2006
<b>L´aria di giugno è stata avvelenata: per 11 volte il pm10 ha sfondato il tetto nella centralina di viale Gramsci
Dal 2003 alcuni inquinanti hanno ricominciato a crescere a causa dei diesel
A Signa le polveri hanno sforato per 124 giorni nel 2005 quando lo sbarramento è a 35
Da Re: "Le misure decise l´anno scorso sono servite a poco o niente"
Ilaria Ciuti</B>
GIUGNO avvelenato. Imperversa l´ozono che è inquinante estivo, ma superano abbondantemente il limite anche le polveri (Pm10) considerate appannaggio dell´inverno: tra viale Gramsci e via Ponte alle Mosse, lo oltrepassano ben 11 volte solo in questo mese. Un record negativo, anzi due, perché l´ozono è stato alto anche tra sabato e domenica notte pur essendo un inquinante secondario formato per fotosintesi dai raggi del sole che incontrano gli inquinanti del traffico. Non uscite e non fate sport nelle ore più calde, è il consueto appello anti ozono che il sindaco rilancia oggi ai cittadini in seguito alla previsione che l´inquinante superi i 180 microgrammi per metro cubo di limite. Come già venerdì, sabato e ieri. Nel frattempo è nei cassetti dell´amministrazione il rapporto annuale Arpat sulla qualità dell´aria 2005. Mentre nulle o poche sono le misure antismog che ormai si stanno prendendo (il blocco totale degli euro zero previsto dal 1° gennaio è sostanzialmente slittato al 1° luglio tranne che per i motorini solo sporadicamente controllati), la sintesi del 2005 non annunzia nessun vero cambiamento in meglio.
Dopo la netta diminuzione dello smog tradizionale alla fine degli anni ´90 per merito della trasformazioni dei carburanti, sono apparsi nuovi inquinati e anche alcuni dei vecchi dal 2003 hanno ripreso a crescere per colpa dell´aumento dei diesel, dice l´Arpat, che sputano polveri e biossido di azoto (no2). Così negli ultimi tre anni la situazione è stabile senza che nessuno si allarmi più o decida di passare a una svolta definitiva anche in vista dell´abbassamento dei limiti di legge previsto per il 2010 che è alle porte. Il pm10, che non deve superare per più i 35 giorni l´anno (7 nel 2010) i 50 microgrammi per metro cubo in una stessa centralina, continua a diminuire vagamente ma molto vagamente. Più che calare, oscilla: passa in via Ponte alle Mosse da 100 giorni fuori dai limiti nel 2004 a 53 giorni, ma in viale Gramsci, che è la centralina di riferimento dopo l´eliminazione di quella in viale Rosselli, sale da 48 a 78. Peraltro il pm10 supera i giorni-limite quasi dappertutto e a Signa arriva a 124. Perfino il pm2,5 (le polveri più sottili e pericolose del pm10) per il quale non esistono ancora norme vincolanti supera sempre lo standard americano e, in viale Gramsci, anche quello larghissimo europeo.
Né le cose sembrano andare meglio nel 2006. Legambiente lancia l´allarme polveri. Non solo perché alte ma perchè nella città finora giudicata come la meglio monitorata d´Italia, sull´inquinante del momento non si riesce più a avere notizie attendibili. «Firenze è un caso particolare, sul pm10 non c´è certezza e, secondo noi, neanche trasparenza: perchè i dati rilevati risultano reali solo al 50%», dice Maurizio Da Re che avverte: «Secondo i nostri calcoli abbiamo già superato il limite dei 35 giorni dopo i quali vanno prese misure. Anzi siamo a 39, uno più dell´anno scorso alla stessa data, segno che i blocchi con deroghe e gli incentivi per la trasformazione da benzina a gpl non funzionano».
Come calcola Legambiente i 39 superamenti? Siccome in viale Gramsci il pm10 viene misurato solo i primi 15 giorni del mese (nei secondi si misura il pm2,5) in alternanza con via Ponte alle Mosse dove invece il monitoraggio avviene nella seconda quindicina, Legambiente ha fatto la somma: 23 superamenti dal 1° gennaio a ieri in viale Gramsci e 16 a ponte alle Mosse, in tutto 39. Di fatto succede che i dati reali del pm10 in viale Gramsci corrispondano alla metà e che il bilancio finale lo si possa fare solo con complicati calcoli di stime che l´Arpat giudica credibili solo se fatti a fine anno, nonostante ogni giorno in cui non c´è monitoraggio sul viale mandi un abbozzo di stima all´amministrazione. «Non siamo inquinati solo perché non lo sappiamo», dice Legambiente che chiede una ristrutturazione del sistema di monitoraggio in modo da avere dati certi e ragiona così: più o meno le centraline di viale Gramsci e di via Ponte alle Mosse sono simili, anzi in viale Gramsci c´è più traffico che in via Ponte alle Mosse, dunque è ragionevole pensare che se c´è inquinamento da una parte ci sia anche dall´altra e che la somma dei dati fotografi la situazione reale. Tanto più che, come spiega il rapporto annuale 2005 dell´Arpat, il traffico a Firenze cresce dell´1,5% ogni anno e il pm10 è causato, oltre che dalla combustione dei carburanti e dall´usura di freni, frizioni e sospensioni anche dalla risospensione operata dal traffico delle polveri che giacciono sulle strade.