Dallo scatto alla partenza in poi Il primato del tassametro più caro
Solo gli extra costano meno - da Repubblica del 04.07.2006
04 July, 2006
<B>A Torino tutte le voci del tariffario hanno i prezzi maggiori rispetto alle altre metropoli
Sara Strippoli</B>
Gli utenti del servizio taxi torinesi sono fra i più penalizzati d´Italia. La tabella elaborata dall´assessorato ai Trasporti della Provincia in occasione del varo del nuovo sistema tariffario approvato lo scorso luglio indica che a Torino il conto a fine corsa è salato. Più che a Bologna, Firenze, Roma, Genova e Cagliari. Più difficile la comparazione con Milano, dove il sistema è simile ma più complesso di quello adottato da noi. Perché a Torino si paga di più? «Eredità storica», risponde l´assessore ai Trasporti Franco Campia, che chiarisce: «Il nostro obiettivo era raggiungere la massima trasparenza possibile, abbiamo quindi puntato ad uniformare le tariffe su tutta l´area metropolitana, ma quando si cerca un accordo è facile che il livellamento avvenga verso l´alto piuttosto che verso il basso».
Più caro in assoluto lo scatto bandiera, gergo tecnico per indicare il costo fisso alla partenza. A Torino 3,10, a Bologna 3,05, a Firenze 2,54, a Roma 2,33, a Genova 3 euro, a Cagliari 2,58. E anche le tariffe ordinarie ci vedono sul podio dei più onerosi: una percentuale in negativo del 21,82 rispetto a Firenze, del 20,66 su Roma, del 21,17 su Genova. Dove l´utente torinese si prende la rivincita è sugli extra: nella nostra città costa meno che altrove il supplemento notturno e quello festivo, e anche il trasporto bagagli può essere più conveniente che altrove. Magra consolazione, però, rispetto ai costi del servizio ordinario.
Esiste dunque la possibilità che l´aumento del numero delle licenze (a condizione che il Comune ritenga opportuno estenderlo) deciso dal decreto del governo Prodi produca come conseguenza anche un abbassamento delle tariffe? In via teorica sì, ammette Campia: «Ma non è affatto scontato». Opportuno dunque non farsi illusioni: i consumatori che attendono una provvidenziale corsa a sconti e ribassi potrebbero rimanere delusi. «Stiamo però studiando un sistema di trasporto pubblico che preveda anche convenzioni con i taxisti», dice ancora Campia. Mentre le associazioni dei taxisti spingono per decidere una tariffa standard per il percorso Torino-aeroporto di Caselle, che non necessariamente potrebbe rivelarsi favorevole ai consumatori.
Le associazioni a tutela dei consumatori plaudono l´arrivo del decreto, ma attenzione alle facili confusioni e consuete banalizzazioni, spiega il presidente dell´Associazione Consumatori Piemonte Gavino Sanna: «Se il decreto non indica la liberalizzazione delle tariffe, per i consumatori potrebbe non esserci nessun vantaggio economico concreto. Semmai si può parlare di miglioramento del servizio se aumenta il numero delle auto a disposizione». Quanto alla possibilità di presentare una denuncia per interruzione di servizio, Sanna dice che esiste l´eventualità di procedere in questo senso «se gli scioperi e i blocchi dovessero proseguire». Per Giovanni Dei Giudici della Federconsumatori, il decreto Prodi è un significativo passo avanti in direzione di una maggiore concorrenza, mentre il Movimento Consumatori parla di «svolta epocale». Spiega Alessandro Mostaccio: «Incredibile questa reazione dei taxisti. Quando non si sa ancora nulla delle intenzioni di Palazzo Civico, che potrebbe anche valutare che a Torino non sia necessario aumentare il numero di licenze». Anche l´Acu, l´Associazione Consumatori e utenti loda l´iniziativa del governo: «Molto dipenderà però dall´applicazione del decreto - dice il presidente Giovanni Longo - Noi continuiamo ad insistere molto sulla verifica. Sarà importante anche il ruolo giocato dall´Antitrust nel valutare eventuali accordi o cartelli».