Trasferta a Vienna, i commenti della delegazione
I primi pareri dopo il viaggio in Austria
15 October, 2003
Margherita Bergomi, assessore all'Ambiente della Provincia: "Questa missione in Austria ha confermato come sia sempre positivo confrontare la propria esperienza con quella degli altri, soprattutto considerando che la normativa europea è la stessa. Ancora più positivo è il fatto che a Durnrohr come a Spittelau abbiamo avuto la dimostrazione di come le nostre previsioni di impatto ambientale trovino piena conferma nella esperienza dei due impianti austriaci e siano assolutamente tranquillizzanti sotto il profilo della tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini. L'esperienza di Vienna conferma inoltre come la scelta del recupero energetico attraverso lo smaltimento dei rifiuti sia la scelta giusta. Ferme restando le politiche di aumento della raccolta differenziata e di contenimento nella produzione dei rifiuti, che sono i cardini del Ppgr della Provincia, è indispensabile puntare su una valorizzazione energetica dei rifiuti residui per risparmiare altre risorse limitate, come il metano, o altamente impattanti come il carbone. Per non parlare, naturalmente, della energia nucleare. E' chiaro che per ottenere questi risultati è necessario un coinvolgimento forte della popolazione, perché già gli obiettivi che ci siamo dati - come il 60% di raccolta differenziata - sono decisamente elevati rispetto ad esempio al 40% di Vienna ". Enrico Manicardi, presidente del Consiglio Provinciale: "Si è trattata di una trasferta molto interessante e utile: vanno senza dubbio rigettate letture ironiche su questa missione che tuttavia poteva essere anche concordata maggiormente con i gruppi, in particolare quelli di opposizione. A parte questo episodio che nulla toglie al valore del lavoro di questi giorni, penso si portino a casa informazioni di grande utilità: gli impianti visitati sono entrambi di estremo interesse, e ritengo che ora si debba costruire un rapporto con le comunità preoccupate e anche coi comitati per una scelta realistica che tenga conto delle esperienze fatte in questa parte d'Europa. Personalmente mi era parso interessante anche l'impianto di gassificazione che ci era stato illustrato lunedì a Reggio, ma per quanto riguarda la scelta tecnologica penso competa agli esperti e ai dirigenti, più che ai politici. La lezione migliore che porto a casa da queste due visite in Austria è comunque quella di un percorso decisionale che ha coinvolto per anni le comunità interessate, con una pazienza e una capacità di ascolto che non abbiamo ancora e dobbiamo imparare ad avere. Costruendo i risultati del percorso con le rappresentanze delle comunità locali si può arrivare a un consenso e ad una condivisione che in altre realtà, come la nostra, è difficile avere perché noi abbiamo forse più spaventato che informato: è una distanza che va recuperata con un paziente lavoro di informazione, dialogo e co-decisione". Paolo Bargiacchi, presidente Commissione Ambiente della Provincia: "Una visita interessante anche se accelerata: abbiamo visto due esperienze di diversa generazione e collocazione rispetto all'abitato, entrambi appartenenti a quella che probabilmente è la più efficace e più sperimentata tecnologia, che dimostrano come un sistema completo di raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti sia necessario se si vuole perseguire l'autosufficienza. Così come è necessaria anche una certa dotazione di impianti che garantiscano la qualità del territorio e la salute dei cittadini. Credo che Reggio si debba avvalere di queste esperienze austriache per mantenersi ad uno stadio avanzata della soluzione del problema rifiuti, come ha saputo fare fin qui. L'importante è non lesinare la qualità tecnologica utilizzando al meglio l'importante esperienza del gestore di cui noi già disponiamo". Pier Luigi Saccardi, presidente Commissione Territorio della Provincia: "Una visita utile, di approfondimento della materia, un tour de force che non finisce comunque a Vienna in quanto sono previste altre visite in Italia, anche ascoltando le indicazioni che i cittadini vorranno dare per un processo di democrazia trasparente su un tema così delicato come la salute. Proprio per questo sono rammaricato dall'assenza dei Comitati e anche delle opposizioni che hanno perso una occasione importante di dialogo senza pregiudizi". Pietro Ferrari, presidente Gruppo consiliare La Margherita in Provincia: "E' stata una visita estremamente utile: abbiamo visto tecnologie tradizionali ma di buon livello tecnologico. Credo che siccome noi verremo dopo, sapremo fare anche meglio di quanto è stato fatto qui, soprattutto per quel che riguarda la parte che prevede la fase ultima di smaltimento dei rifiuti". Filippo Silvestro, presidente Gruppo consiliare Reggio Tricolore in Provincia: "Una visita molto interessante, che ci ha dato la possibilità di conoscere a fondo gli inceneritori austriaci che sono all'avanguardia nel settore. Male ha fatto chi non è venuto perché uomini politici, che non sono tecnici, devono avere un quadro più preciso ed una visione generale del problema". Angelo Paterlini, consigliere provinciale Ds: "Credo che l'esperienza compiuta in questi giorni ci abbia consentito di verificare sul campo due esperienze di termovalorizzazione dei rifiuti in grado di dare risposte ai problemi che abbiamo anche nella nostra provincia, tenendo conto di due aspetti fondamentali: continuare a garantire la nostra autonomia in tema di rifiuti e tenere in massima considerazione i valori ambientali. Proprio sotto il profilo ambientale, i dati di emissione degli impianti austriaci dimostrano che le due cose possono stare assieme. Torniamo da questa visita in una nazione che ha fatto dell'ambiente uno degli aspetti più importanti con la consapevolezza che siamo sulla strada giusta e altresì avendo la possibilità di aprire un confronto il più ampio possibile con i nostri cittadini che ci porterà a compiere le scelte più consone al ruolo che questa provincia ha sempre avuto in passato". Luciano Gobbi, assessore all'Ambiente del Comune di Reggio: "Abbiamo potuto constatare come le politiche ambientali qui si facciano in modo serio, con un coinvolgimento quotidiano dei cittadini che responsabilmente operano per una raccolta differenziata spinta sia della frazione secca recuperabile sia della frazione umida. La città di Vienna ha scelto da tempo il recupero energetico della frazione residua realizzando un impianto che gli ambientalisti austriaci hanno contribuito a migliorare sia nella parte tecnologica sia per quanto riguarda l'inserimento nel tessuto urbano realizzando una vera e propria opera d'arte che si sposa con il valore architettonico dell'ambiente viennese. Questa scelta tecnologica è collaudata da almeno un decennio di attività continua, un aspetto di cui si dovrà tenere opportunamente conto nella fase che riguarderà le scelte impiantistiche e le tecnologie da realizzare nel Reggiano. Di Spittelau risulta in particolare vincente la grande attenzione che si è data alla parte della depurazione delle acque e dei fumi, ottenendo abbattimenti significativi, e il fatto che quotidianamente vengano forniti i dati delle emissioni a tutta la popolazione in tempo reale. In definitiva, un esempio di buona conduzione e di grande apertura alla partecipazione e alla verifica da parte dei cittadini". Andrea Tagliavini, assessore del Comune di Quattro Castella: "L'esperienza viennese dimostra come utilizzando le migliori tecnologie sia possibile realizzare impianti di termovalorizzazione a bassissimo-nullo inquinamento, inseriti anche in contesti altamente urbanizzati. Per quanto riguarda la situazione reggiana è necessario imprimere una accelerazione al processo decisionale e arrivare alla approvazione definitiva in tempi brevi del Ppgr. Ritengo condivisibile l'idea che debba essere Agac a proporre le soluzioni tecnologiche migliori per il contesto reggiano. E giudico utile prendere come punto di riferimento gli impianti visitati in questi due giorni, all'avanguardia in campo europeo e di provata affidabilità". Bruno Cavalchi, direttore Arpa di Reggio: "Una missione senz'altro interessante, che ci ha permesso di visionare due buoni impianti, ben gestiti, con una tecnologia di incenerimento non nuovissima ma consolidata. Abbiamo potuto approfondire come in Austria si sono mossi per scegliere l'ubicazione di nuovi impianti, quali rapporti hanno ci sono stati con il pubblico. Mi ha molto colpito il fatto che i controlli in pratica non ci sono: viene concessa una autorizzazione, l'impianto viene verificato con un collaudo e, riscontrato che i dati sono quelli attesi, il cosiddetto controllo pubblico a sorpresa non viene praticamente fatto. Questo non avviene perché non è ritenuto evidentemente necessario in quanto i dati a disposizione del pubblico, anche su Internet, tranquillizzano. C'è dunque anche, evidentemente, una forte credibilità dell'azienda nei confronti dei cittadini. Sono rimasto sorpreso anche dai tempi di risposta, molto veloci, quando si intravedono anomalie. I sistemi di abbattimento mi sembrano buoni, non del tutto dissimili da quelli di Cavazzoli. Pure i valori di diossina sono simili a quelli di Cavazzoli, largamente inferiori ai limiti che sono gli stessi a Vienna come a Reggio". Rosella Rispogliati, responsabile Igiene pubblica dell'Ausl di Reggio: "E' stata una esperienza interessante perché vedere altre realtà e confrontarsi con altre esperienze è estremamente importante per farsi una opinione sulle scelte più opportune da compiere. Gli spunti raccolti sono stati numerosi, in particolare per quanto riguarda gli aspetti relativi a sicurezza sanitaria, gestione e impiantistica. Abbiamo visitato due realtà di livello estremamente elevato, a dimostrazione che un inceneritore può essere gestito in modo da non creare problemi sanitari per la popolazione". Giuseppe Pagani, segretario Cisl: "Mi è parsa una iniziativa importante, con approfondimenti seri che ci hanno permesso di confrontarci con tecnici e amministratori rispetto ad alcune metodologie e soluzioni della gestione dei rifiuti. Tutti sembrano avere certezze e verità da spendere: il contributo di questo viaggio è stato importante, in quanto ci ha permesso di cominciare ad approfondire alcune esperienze presenti in Europa. Parteciperemo senz'altro anche alle altre visite in Italia. L'aspetto che più mi ha impressionato, di cui si dovrà tenere conto, è stato il coinvolgimento di cittadini e lavoratori. Non mi ha invece convinto un aspetto, ovvero se questi sistemi di smaltimento rifiuti aiutano veramente una cultura diversa per quanto riguarda la riduzione della quantità di rifiuti, se servono a far crescere una diversa idea dello sviluppo. In particolare l'impianto di Spittelau, non mi pare spinga particolarmente la raccolta differenziata". Ivan Vercalli, collaboratore della Cgil per gli aspetti tecnici di prevenzione e sicurezza e per i processi democratici di scelta: "La mia è una sensazione positiva. I due impianti testimoniano come la tecnologia si sia sviluppata dal punto di vista delle sicurezze, anche se si tratta di contesti diversi che hanno alle spalle diversi percorsi democratici: a Durnrohr abbiamo visto una organizzazione del consenso più simile al caso di Reggio, mentre a Spittelau abbiamo affrontato il tema di un inceneritore nato negli anni Sessanta e poi ricostruito. Per quanto riguarda il percorso democratico la sensazione è che qui in Austria ci sia un rapporto fiduciario che da noi fatica a manifestarsi. Questo fa pensare che la soluzione del problema rifiuti non possa stare solo dentro ad un discorso tecnico o di autorizzazioni normative. Dal punto di vista tecnico, entrambe le esperienze viennesi sono fortemente connesse ad altri impianti (una centrale termoelettrica o il teleriscaldamento). Si tratta ora di capire quali integrazioni possono essere possibili sul nostro territorio".