Lecco al 54%
E' la raccolta differenziata più alta tra i capoluoghi di provincia. Torino al 35% è la più alta tra le grandi città. Bravissimi molti piccoli comuni, soprattutto lombardo-veneti. E' l'annuale classifica dei Comuni ricicloni
12 July, 2006
<b>Vince Maserada sul Piave (TV) che guida la nutrita pattuglia dei Comuni veneti
Tra i capoluoghi di provincia si conferma il primato di Lecco, seguito da Rovigo, Verbania, Treviso e Varese. Debutto assoluto per Lazio e Sardegna, Torino vince tra le grandi città
Un'Italia 'divisa' dai rifiuti: nord e sud viaggiano ancora a due velocità
Emergenza rifiuti nel napoletano: "è il paradosso di una regione dove alcuni comuni superano il 70% di raccolta differenziata "</b>
E' ancora il Veneto, capitanato dalla provincia di Treviso, a sbaragliare l'annuale classifica di Legambiente che mette in fila i Comuni Ricicloni d'Italia. Vincitore assoluto è Maserada sul Piave, 7.500 abitanti, che soffia il podio a Roncade, altro comune trevigiano, vincitore dello scorso anno.
I riconoscimenti per le migliori performances in materia di raccolta differenziata e gestione dei rifiuti, giunti quest'anno alla XII edizione, sono stati assegnati questa mattina a Roma al Gran Hotel Palatino in via Cavour in occasione del convegno "La revisione del nuovo Codice dell'Ambiente per lo sviluppo delle raccolte differenziate", a cui hanno partecipato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente della Commissione Ambiente della Camera dei deputati Ermete Realacci, il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, il presidente del Conai Roberto De Santis, il presidente di Federambiente Daniele Fortini, il presidente di FiseAssoambiente Pietro Colucci, il presidente di Assorecuperi Marco Calderazzo, il presidente di Cobat Giancarlo Morandi e il vicedirettore di Legambiente Andrea Poggio.
"Fotografiamo ancora una volta un Paese non sincronizzato, con un nord che migliora risultati spesso già eccellenti e un sud che, salvo alcuni sporadici casi, fatica a ingranare la marcia giusta presentando un quadro d'insieme desolante - ha dichiarato Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente -. L'ennesima emergenza campana di queste ultime settimane è il sintomo dell'assenza di una seria politica di gestione che stenta a liberarsi dal giogo degli interessi della criminalità organizzata legati al traffico e allo smaltimento dei rifiuti, nonostante l'apprezzabile sforzo della protezione civile. Il paradosso è che questo avviene proprio nella regione in cui Bellizzi e altri comuni del Salernitano dimostrano che con una buona raccolta differenziata non esistono le montagne di immondizia lungo le strade. La Campania vive da anni un'emergenza diossina, sconta vent'anni di assenza di pianificazione e non ha alcun termovalorizzatore. Siamo noti per la nostra contrarietà agli inceneritori come soluzione al problema rifiuti, ma non crediamo che in una situazione del genere vadano demonizzati. Certo è che nessuno propone di realizzare impianti di compostaggio che risolverebbero l'emergenza una volta per tutte".
Ma torniamo alle classifiche. All'edizione 2006 hanno partecipato oltre 2mila comuni, di cui ben 855 si sono guadagnati il titolo di riciclone (+11,5% rispetto al 2005).
Tutte trevigiane le prime 5 classificate tra i comuni sopra i 10mila abitanti del Nord, che sono nell'ordine: Preganziol, San Biagio di Callalta, Spresiano, Ponzano Veneto e Casale sul Sile. A interrompere il primato veneto si piazza al sesto posto Alzano Lombardo (BG), seguito da altri quattro comuni veneti. Al centro, tra i comuni over 10mila, non trovano concorrenza le città toscane, sebbene siano sostanzialmente ferme ai risultati di cinque anni fa: San Casciano Val di Pesa (FI), San Miniato (PI), Capannori (LU) e Montemurlo (PO) occupano i primi quattro posti, seguiti da Gubbio (PG).
Al sud la disfida è tutta tra Campania e Sardegna: vince Bellizzi (SA), seguita da Ozieri (SS), da Mercato San Severino (SA), Terralba (OR) e Macomer (NU).
Tra i comuni sotto i 10mila abitanti, al nord stesso copione: monocolore veneto con Maserada Sul Piave (vincitore assoluto), Sernaglia della Battaglia (TV), Ceggia (VE), Quinto di Treviso (TV) e Santa Lucia di Piave (TV) nei primi cinque posti. Al centro vince Sermoneta, 7mila abitanti in provincia di Latina, seguita da Lenola (LT), che guidano i comuni laziali al debutto assoluto tra i ricicloni. Al terzo posto si piazza Monteroni d'Arbia (SI), Fara San Martino (CH) e Calci (PI). Al sud vince Rofrano (SA), incalzata da Pimental (CA), Caianello (CE), Padula (SA) e Donori (CA).
La menzione speciale "Start Up" va al comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, che da alcuni anni ha avviato un sistema di raccolta della frazione organica dai risultati non eccezionali, ma incoraggianti in una regione dove la raccolta differenziata è tra i livelli più bassi d'Italia.
Un discorso a parte va fatto per le grandi città. New entry e unica riciclona è Torino con il 35, 7% di raccolta differenziata. Milano e Firenze sfiorano il 30%, mentre lontane da un risultato dignitoso sono Roma, Palermo e Napoli.
"La raccolta differenziata è ormai in metà dell'Italia l'architrave del trattamento moderno dei rifiuti urbani, ma il rischio di una battuta d'arresto viene dal decreto legislativo 152 (la famigerata legge delega) – ha concluso Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente - Troppi i trucchi all'italiana, come quelli che equiparano il riciclaggio al recupero energetico o che considerano la plastica da petrolio come energia rinnovabile. Ci appelliamo al nuovo governo perché allinei la normativa italiana a quella di tutta europa e dia impulso, senza scorciatoie, ad un moderno sistema industriale di trattamento degli scarti".
<b>I criteri di qualità di Comuni Ricicloni.</b>
Comuni Ricicloni, concorso nazionale di Ecosportello (lo sportello informativo di Legambiente per le pubbliche amministrazioni sulle raccolte differenziate), da alcuni anni ha deciso di puntare l'obiettivo sulla qualità della gestione integrata dei rifiuti più che sulla sola percentuale di raccolta differenziata. Misurando cioè anche aspetti quali la riduzione della produzione, la percentuale destinata al recupero di materia, l'attivazione di un sistema tariffario al posto della tassa, l'introduzione del compostaggio domestico, gli acquisti verdi (GPP-Green Public Procurement) da parte delle amministrazioni pubbliche, la sicurezza dello smaltimento e l'efficacia generale del servizio. Una serie di parametri che, fissata la soglia d'ingresso in base alla percentuale (quest'anno finalmente innalzata al 35% del Decreto Ronchi per tutti i Comuni d'Italia, senza distinzioni nord, centro e sud, a eccezione dei comuni sotto i 10mila abitanti del nord a cui è richiesto di superare il traguardo del 50%), va a comporre un "indice di gestione" che decide vincitori e classifica.